Esteri

Cina, in vigore da oggi i dazi dell’Ue. Mannaia sulle auto elettriche

31
Ottobre 2024
Di Giampiero Cinelli

Oggi entrano in vigore i dazi Ue su determinate merci prodotte in Cina. La decisione era ampiamente attesa e testimonia gli scarsi risultati delle mediazioni. Pechino ha palesato la contrarietà alla decisione, che pesa molto sulle e-car, e avviato indagini, presentando un reclamo ai sensi del meccanismo di risoluzione delle controversie del Wto. Dal Ministero del Commercio hanno fatto sapere che la Cina «adotterà tutte le misure necessarie per proteggere con fermezza i legittimi diritti e interessi delle sue aziende». Le consultazioni tra il governo cinese e Bruxelles continueranno.

Chi è colpito
Nel dettaglio, i nuovi dazi si attestano al 7,8% per le Tesla prodotte a Shanghai, al 17% per le e-car di Byd, al 18,8% per Geely e al 35,3% per Saic. Per le altre imprese che hanno collaborato durante l’indagine, la sovrattassa all’import è del 20,7%, rispetto al 35,3% valido per le società non collaborative. Complessivamente, sommando il dazio già esistente del 10%, le tariffe raggiungeranno la quota del 45% e dureranno cinque anni.

La reazione
In risposta la Repubblica Popolare ha inoltre avviato indagini sui sussidi Ue ad alcuni prodotti lattiero-caseari e di carne di maiale importati dal Dragone, oltre a sanzionare il brandy. Non solo le auto elettriche quindi, con l’Ue che invece indaga sui sussidi cinesi nei settori dei pannelli solari e delle turbine eoliche.

I motivi
Ma perché nella vicenda si parla di indagini? Perché i dazi scaturiscono dalla volontà di agire sul fenomeno per cui alcune merci, prodotte fuori dall’Europa ma destinate al suo mercato, beneficiano di sussidi erogati dalla Cina. Lo stesso, ma inverso, può accadere a danno di Pechino, che infatti a sua volta si sta muovendo per mettere fine al meccanismo delle sovvenzioni sgradite.

von der Leyen tira dritto
L’inchiesta dell’Ue era partita il 4 ottobre 2023. Un anno di negoziati non sono bastati. All’apertura dell’indagine Ursula von der Leyen aveva dichiarato: «Il settore dei veicoli elettrici presenta un enorme potenziale per la competitività futura dell’Europa e per la leadership industriale verde. I costruttori di automobili dell’UE e i settori correlati stanno già investendo e innovando per sviluppare pienamente tale potenziale. Ove trovassimo prove del fatto che i loro sforzi sono ostacolati da distorsioni del mercato e concorrenza sleale, agiremo con fermezza. E lo faremo nel pieno rispetto dei nostri obblighi unionali e internazionali, perché l’Europa rispetta le regole, all’interno dei suoi confini e a livello mondiale».

La situazione mostra chiaramente il tenore delle relazioni tra Occidente e Cina in questo momento storico e potrebbe anche inasprirsi ulteriormente, specie se, nel caso della vittoria di Donald Trump alle elezioni della settimana prossima, dovesse concretizzarsi la sua idea di tariffe tra il 10 e il 20% su tutte le importazioni.