In Parlamento
Corte Costituzionale, nona fumata nera per l’elezione di un nuovo giudice
Di Giampiero Cinelli
Nulla di fatto al nono scrutinio del voto del Parlamento in seduta comune, per l’elezione del giudice costituzionale chiamato a sostituire Silvana Sciarra, cessata dal mandato quasi un anno fa. Le schede bianche sono state 339, le schede nulle 14, i voti dispersi 9. Nessun astenuto. Il quorum richiesto era quello dei tre quinti dell’Assemblea, pari a 363 voti. Il decimo scrutinio avrà luogo in data da stabilirsi.
La casella vuota va riempita il prima possibile, ovviamente per scongiurare il blocco della vita istituzionale, ma anche perché a dicembre scade il mandato di altri tre giudici della Consulta, che va ricordato rimangono in carica per 9 anni, senza possibilità di proroghe o rinnovi. A causa di mancanza di accordo tra maggioranza e opposizioni, non senza scaricabarile, di fatto è stato ignorato il richiamo del Presidente della Repubblica ad accelerare i tempi.
Ancora una volta maggioranza e opposizione non si sono messe d’accordo, potrebbero essere una decina di voti quelli decisivi per la fumata bianca. Ma i nomi proposti dalla maggioranza non convincono. Personalità alternative, però, le opposizioni sembrano non cercare di imporle.
Perché questo attrito? Probabilmente perché in questa fase la Corte Costituzionale sarebbe chiamata a valutare importantissime riforme: sicuramente quella in ballo del Premierato e, forse, quella dell’Autonomia Differenziata che però non è una legge costituzionale. Infatti, il prossimo 12 novembre la Consulta discuterà i ricorsi di 4 Regioni contro la legge sull’autonomia a firma di Calderoli e si prevede che sul progetto regionalista vi sarà un referendum popolare.