Esteri

Il governo rilancia sui migranti in Albania. Il decreto legge

22
Ottobre 2024
Di Giampiero Cinelli

L’ultimo Cdm dovrebbe aver posto rimedio alla controversia tra Magistratura ed Esecutivo, in relazione al decreto sul trasferimento dei migranti in Albania per il successivo rimpatrio. Il governo ha emanato un nuovo decreto, primario e non interministeriale, in cui vengono ridefiniti i Paesi sicuri, adesso 19 in totale, escludendo Nigeria, Camerun e Colombia.

Ora una norma primaria
Da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che la lista verrà aggiornata periodicamente, ma soprattutto, ora che la norma è un decreto legge, come ha spiegato il ministro Nordio, se il giudice ritiene improprio un provvedimento, dovrà prima appellarsi alla Consulta e non potrà invalidare direttamente la legge.

L’Ue agirà
Un aspetto che certamente ha complicato le cose è la mancanza di una lista ufficiale europea di Paesi sicuri. Ma presto le cose dovrebbero cambiare. La Commissione Ue ha dichiarato: «Siamo a conoscenza della sentenza in Italia e siamo in contatto con le autorità italiane: al momento non c’è una lista europea sui Paesi terzi sicuri, gli Stati membri hanno liste nazionali, ma è previsto che ci lavoreremo. Ad essere applicato è il diritto nazionale ma anche standard legati alla protezione internazionale che sono forniti dal diritto Ue. Abbiamo anche detto che tutte queste misure devono essere pienamente conformi con il diritto comunitario e non devono indebolirlo».

Nordio difende l’operato
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha in ogni caso difeso la politica del governo, sottolineando che l’accordo con Tirana e le espulsioni sono coerenti con una «sentenza della Corte di giustizia europea molto complessa e articolata e anche scritta in francese, probabilmente non è stata ben compresa o ben letta: i soggetti sono di cittadinanza incerta e la loro provenienza è dichiarata da loro stessi, non hanno documenti e non c’è nessuna prova che arrivino da determinati Paesi, il che significa devolvere all’arbitrio di queste persone la definizione dei parametri di sicurezza o meno dai quali dicono di arrivare».

Codice unico degli incentivi
Nel corso della stessa riunione il Cdm ha approvato anche lo schema di decreto legislativo sul Codice degli Incentivi che ha delegato al Governo la revisione del sistema delle agevolazioni alle imprese. La riforma è volta a «riordinare l’offerta degli incentivi statali».

Studentati con i beni confiscati
C’è infine un nuovo decreto sul Pnrr, con una norma che semplifica le procedure per poter destinare i beni sequestrati alla criminalità organizzata alla realizzazione di alloggi per studenti universitari.