Politica
Open Arms, arringa Bongiorno: “Manovra politica per mettere in difficoltà Salvini”
Di Ilaria Donatio
“Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. A testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani”, ha scritto stamane sui propri profili social il leader della Lega, Matteo Salvini, imputato per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito, nell’agosto del 2019 quando era ministro dell’Interno, lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms.
Salvini e la sua legale, l’avvocata Giulia Bongiorno sono davanti al collegio presieduto da Roberto Murgia, dove si è svolta l’arringa difensiva: presente nell’aula bunker del carcere palermitano, anche Oscar Camps, il fondatore della ong spagnola. E per ribattere alla ricostruzione e alle richieste dell’accusa, la difesa di Matteo Salvini sceglie di accusare la parte civile del processo: l’organizzazione non governativa spagnola Open Arms. Tutta quell’operazione, sostiene l’avvocata e senatrice leghista Giulia Bongiorno, per chiedere la piena assoluzione dell’imputato capo del suo partito perché “il fatto non sussiste”, fu una manovra politica per mettere in difficoltà Salvini e la sua strategia dei “porti chiusi” contro l’immigrazione clandestina.
Lo dimostra un video, scandisce Bongiorno aprendo il suo intervento davanti al tribunale, girato il 20 agosto, quando l’ordine del procuratore di Agrigento fece scendere tutti i naufraghi.
“Non siamo contenti perché abbiamo toccato terra – cita l’avvocata, riportando le parole di un dirigente di un dirigente della Ong – ma perché è caduto il ministro dell’Interno Salvini”. Eccola, dunque, la tesi della difesa: Open Arms ha lanciato una sfida politica che nulla aveva a che vedere con il salvataggio e l’assistenza ai profughi.
Bongiorno: “Dimostrerò che Open Arms ha scelto di ‘bighellonare’, anzichè andare nel suo Stato di bandiera”
“Si contesta al ministro Salvini il reato di sequestro di persone per avere tenuto dei migranti a bordo, dal 14 al 19 agosto 2019, al contempo si considera legittimo che Open Arms abbia tenuto a bordo gli stessi migranti dal primo al 14 agosto. Quando era evidente a tutti, persino a Malta, che Open Arms aveva il dovere di andare in Spagna“. “Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera”. Con queste parole l’avvocata Giulia Bongiorno ha iniziato l’arringa difensiva.
“Il 20 agosto si sente Open Arms festeggiare. Ci si chiede se erano felici perché sono sbarcati i migranti a bordo. Invece no. Si sente una voce dire che erano felici perché ‘è caduto Salvini’ e non per lo sbarco. Questo commento lo fa Oscar Camps” (presente nell’aula bunker del carcere palermitano, ndr), prosegue Giulia Bongiorno che legge anche le parole di Camps in spagnolo.
Secondo la legale di Salvini, Open Arms non si sarebbe “imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perché qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta”. Ne è certa l’avvocata Giulia Bongiorno. “Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa – spiega. Alle 8 si registra un cambio repentino di rotta e alle 8.30 un cambio di velocità. Cosa è accaduto?”, si chiede la penalista che ipotizza che la ong spagnola avesse un “appuntamento” per prendere a bordo i profughi.
Open Arms non era in pericolo e difesa “confini” non è una invenzione
Bongiorno nega che l’imbarcazione con i migranti soccorsi dalla Open Arms ad agosto nel 2019 fosse in pericolo, la legale del ministro Salvini: “Il video girato dal sommergibile Venuti parla chiaro: non c’era alcuna avaria, la barca coi migranti non era fuori controllo. L’imbarcazione aveva capacità governo e c’era chi manovrava verso poppa. Non c’era poi nessuno squarcio: persino il consulente dell’accusa ha detto che quello che è stato fatto passare come un buco era solo una chiazza di colore diverso. La barca era integra, non c’era alcun distress e i motori funzionavano”.
Quella della redistribuzione dei migranti tra i paesi europei prima dello sbarco, ha dunque rimarcato Bongiorno, “era una linea condivisa non solo dal governo Conte 1, ma anche dal Conte 2 di cui Matteo Salvini non faceva parte”.
Poi ricorda che “il ministro Salvini è stato sbeffeggiato per avere usato una parola desueta come ‘confini’”. A questo proposito, Bongiorno ricorda che “la parola tutela dei confini esiste. L’esigenza di tutelare gli stati non è inventata. L’errore di fondo dell’accusa è di considerare solo gli interessi dei migranti e di ritenere l’interesse pubblico estraneo al procedimento di accoglienza”. E chiosa: “Abbiamo prove di grande attenzione di scrupolo e di grande sensibilità sui diritti umani a bordo. La competenza in questi ambiti per altro è del ministero delle infrastrutture e Matteo Salvini allora era ministro dell’Interno”.
La Lega in piazza Politeama a manifestare
Intanto, è in corso in piazza Politeama a Palermo la manifestazione della Lega per solidarietà a Matteo Salvini, per il quale la Procura ha chiesto 6 anni di carcere per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito 5 anni fa quando era ministro dell’Interno nel governo Conte 1, lo sbarco a 147 migranti soccorsi dalla Open Arms rimasti in mare per 19 giorni. In piazza, oltre ai militanti del Cattoccio, presenti i ministri Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli oltre a parlamentari nazionali e regionali della Lega.
“Colpevole di avere difeso l’Italia, art.52 la difesa della patria è sacro dovere dei cittadini #iostoconSalvini” è la scritta che campeggia sulle magliette nere con stampato al centro il volto di Matteo Salvini indossate da dirigenti e militanti.
Orban: “Salvini siamo con te, meriti una medaglia”
“Siamo con te, amico mio! Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l’Europa“. Lo scrive in un tweet il primo ministro ungherese, Viktor Orban, in merito all’udienza odierna del processo contro il leader della Lega sulla detenzione di migranti in mare. Il leader magiaro condivide il post su X di Salvini con la foto all’ingresso all’aula bunker di Palermo.
Intanto, dopo la valanga di insulti e minacce social, seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo al processo al ministro Matteo Salvini, è stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi – una delle magistrate che rappresenta l’accusa e che fa anche parte della Direzione Antimafia – l’unica del pool a non essere ancora tutelata.