Politica

Cdm, ok alla manovra. Giorgetti: sacrifici anche per le banche

16
Ottobre 2024
Di Giampiero Cinelli

Nel Cdm numero 100 il governo, anche un po’ a sorpresa, ha dato il semaforo verde alla Legge di Bilancio, che entrerà presto nell’iter parlamentare per l’approvazione entro il 31 dicembre. Si tratta di una manovra da 30 miliardi lordi, 9 in deficit, che ad ogni modo rispetterà il criterio dell’1,5% di spesa primaria netta (ovvero al netto degli interessi) in rapporto al Pil.

Stamane, così il ministro dell’economia in conferenza stampa: «Ieri il Cdm ha approvato il Dpb (Documento programmatico di bilancio), inviato alla Commissione Ue nel termine stabilito del 15 e al Parlamento. Contemporaneamente ieri abbiamo definito l’accordo con la Commissione per i contenuti del Piano strutturale per l’estensione a sette anni. Lì ci sono, oltre al Pnrr, gli impegni assunti dal governo che ci permettono di fare un quadro di finanza pubblica nei prossimi cinque anni coerente con la legge di bilancio, che è stata approvata ieri e che sarà presentata in Parlamento nei termini previsti dall’ordinamento e quindi credo la settimana prossima, penso lunedì 21».

Giancarlo Giorgetti ha dunque confermato la severità delle nuove regole di bilancio, nonostante potenziali maggiori entrate, ma ribadendo che il peso fiscale ricadrà anche sugli istituti bancari e sulle assicurazioni, da cui ci si aspetta un gettito di 3,5 miliardi complessivi. Le somme probabilmente saranno ottenute grazie, oltre che ai guadagni di cui gli istituti hanno goduto, anche a una stretta sulle deduzioni. Questo, come ha avvertito il ministro, permetterà di non tagliare sulla sanità. Confermato l’accorpamento dell’Irpef a tre scaglioni come l’anno scorso. La flat tax è ancora in cantiere e potrebbe avere un’accelerazione nel caso il concordato fosse molto positivo. «Confermo che c’è volontà di procedere su Mps con la collocazione di un’ulteriore quota entro la fine dell’anno».

Confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una “Carta per i nuovi nati” che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato.

In particolare nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Compresa anche la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zona economica speciale (ZES) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica

«Sulle pensioni c’è la rivalutazione piena delle minime. Il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c’è più», ha sottolineato il ministro.

Si provvede poi alla revisione delle modalità di accertamento, liquidazione e versamento dell’accisa sul gas naturale, superando l’attuale sistema basato su di un meccanismo di acconto storico. Il nuovo sistema si baserà su acconti mensili commisurati a quanto fatturato ai consumatori finali mese per mese. Ciò eviterà irragionevoli esposizioni economiche per gli operatori del settore e renderà più difficili le frodi.