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Stallo e tensioni politiche

12
Ottobre 2024
Di Beatrice Telesio di Toritto

Martedì il Parlamento italiano, riunito in seduta comune, ha registrato l’ottava fumata nera per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale. Nonostante la riduzione del quorum a 363 voti, nessuno dei candidati ha raggiunto il numero necessario per l’elezione. La votazione si è conclusa con 342 partecipanti, ma la maggioranza ha votato scheda bianca, riflettendo una strategia politica per non “bruciare” il proprio candidato, Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi e figura chiave nelle recenti riforme​. La situazione è resa più complessa dal boicottaggio delle opposizioni, che hanno scelto di non partecipare al voto in segno di protesta. La mancanza di un accordo tra le forze politiche  sta tenendo il Parlamento in un’impasse che dura ormai da quasi un anno, lasciando la Corte Costituzionale operativa con soli 14 giudici invece dei 15 previsti. Il centrodestra, e in particolare FdI, ha criticato la scelta delle opposizioni, accusandole di paralizzare l’istituzione e ignorare l’appello al dialogo e al compresso lanciato a più riprese dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dal canto loro, i partiti di opposizione, primi fra tutti PD e AVS, continuano a contestare la candidatura di Marini, sostenendo che esistano conflitti di interesse legati alla sua vicinanza alle proposte di riforma del governo. La situazione resta critica, poiché a dicembre scadranno i mandati di altri tre giudici della Consulta, aumentando la pressione sul Parlamento per raggiungere un accordo. L’eventuale elezione di un nuovo giudice potrebbe avere un impatto significativo anche su temi centrali per la maggioranza come la riforma dell’autonomia regionale e la legge sulla cittadinanza​.

Questa settimana, inoltre, l’Italia ha ospitato due importanti incontri ministeriali nell’ambito della Presidenza del G7: il G7 Salute, aperto mercoledì ad Ancona, e il G7 Industria e Innovazione Tecnologica, tenutosi invece giovedì a Roma. Il meeting di Ancona si è concentrato su tre temi principali: la prevenzione e la risposta a pandemie globali, la promozione dell’invecchiamento attivo attraverso innovazioni sanitarie, e il rafforzamento dell’approccio “One Health”, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Un’attenzione particolare è stata data alla lotta contro la resistenza agli antibiotici, con l’obiettivo di coordinare azioni globali per migliorare la preparazione sanitaria e garantire un accesso equo alle cure, soprattutto nei Paesi a basso reddito. A condurre i lavori il ministro della Salute Schillaci che sul fronte interno ha assicurato «come ha detto il ministro Giorgetti, la sanità avrà il suo spazio all’interno della legge di Bilancio. Io sono assolutamente tranquillo e fiducioso ma voglio solo ribadire che oltre ad avere più soldi, e ci saranno, bisogna che i soldi vengano spesi bene e spesi bene in tutte le parti d’Italia». A Roma, invece, i ministri dell’industria dei Paesi del G7 si sono riuniti per discutere le sfide economiche globali, con un focus sull’innovazione tecnologica e il rafforzamento delle catene di approvvigionamento. Tra i temi affrontati vi sono stati il miglioramento delle infrastrutture digitali, lo sviluppo dell’IA e la promozione di politiche industriali sostenibili per supportare la transizione energetica. Entrambi gli incontri riflettono in ogni caso la volontà del Gruppo dei Sette di affrontare le sfide globali attraverso la collaborazione internazionale e l’impegno dell’Italia nel guidare questo processo come presidente di turno: si attendono allora le prossime due Ministeriali su Tecnologia e Digitale a Cernobbio e su Inclusione e Disabilità ad Assisi della prossima settimana.

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