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Usa 2024: – 31, la carica delle donne contro Trump, Kamala, Liz e pure Melania

04
Ottobre 2024
Di Giampiero Gramaglia

Gli occhi dei media puntati sul comizio in Wisconsin di quella che viene definita la strana coppia: Kamala Harris insieme all’ex deputata repubblicana Liz Cheney nello stato in bilico del Wisconsin, a Ripon, dove. in una piccola scuola elementare con una sola aula, alla metà dell’Ottocento, nacque il Partito repubblicano. Agli attacchi prevedibili di Harris e Cheney si sommano le punture di spillo inattese e ripetute di Melania, la ex first lady, al marito: difficile, ormai, considerarle casuali.

Harris e Cheney hanno entrambe additato Trump come un pericolo per la democrazia, non solo negli Usa, ma nel Mondo, che – ha affermato Harris – “vuole costringere l’Ucraina a cedere territori alla Russia”, il cui presidente Vladimir Putin è “un brutale dittatore”. L’obiettivo dell’iniziativa congiunta Harris – Cheney era di corteggiare repubblicani e indipendenti. Le due donne hanno poco in comune politicamente, ma l’ex esponente repubblicana, come il padre Dick Cheney (potente vicepresidente di George W. Bush), le ha dato il suo endorsement, convinta che Trump sia – appunto – “una minaccia senza precedenti per la democrazia”.

Liz Cheney è stata fatta fuori dal suo partito dopo essere stata vice-presidente della commissione della Camera sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021: battuta nelle primarie del Wyoming nel 2022 da un ‘trumpiano’, è divenuta una delle più acerrime avversarie interne dell’ex presidente. Trump è sentito da Harris e Cheney come una minaccia alla democrazia perché tradì il giuramento alla Costituzione e ostacolò la pacifica transizione del potere dopo le elezioni del 2020, fino all’assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021 per indurre il Congresso a rovesciare l’esito del voto.

Molti media tornano sui nuovi elementi presentati mercoledì dal procuratore speciale Jack Smith, per sostenere la tesi che Trump vada processato per quanto avvenuto il 6 gennaio 2021. Colpiscono alcune affermazioni dell’allora presidente che l’importante non era chi avesse vinto le elezioni, ma restare al potere.

Usa 2024: Melania “solidale” con i migranti
Suscitano molta attenzione, e molti interrogativi, le prese di posizione ripetute della ex first lady Melania Trump, che paiono in contrasto con quelle del marito. Melania sta per pubblicare libro di memorie e sta conducendo una campagna pubblicitaria molto intensa, snocciolando anticipazioni.

Dopo essersi dichiarata ‘pro scelta’ sull’aborto, ora, in anticipazioni affidate stavolta al Daily Mail,
mostra empatia verso i migranti e dice di essere “solidale con tutti coloro che desiderano trovare
una vita migliore in questo Paese… Come immigrata – lei è slovena, ndr -, comprendo nel
profondo il necessario, seppur arduo, processo per diventare legalmente un’americana”. Parole
che sembrano sconfessare l’approccio offensivo e discriminatorio del marito verso i migranti.

Melania racconta di avere convinto il marito ad abbandonare gli aspetti più aspri della sua politica sull’immigrazione e definisce “inaccettabili” le separazioni dei bambini dai genitori al confine, basate sulla “tolleranza zero” degli esordi dell’Amministrazione Trump. La sortita ‘pro scelta’ dell’ex fist lady ha suscitato delusione e critiche nel campo ‘pro vita’. “Melania aveva la possibilità di ispirare con il suo libro, ma ha invece scelto di promuovere un femminismo corrotto che mette le donne in guerra con i propri corpi”, ha detto a Newsweek Kristan Hawkins, presidente di Students for Life of America.

Usa 2024: endorsement dati e negati
Fanno anche notizia la fine dello sciopero di 45 mila portuali che minacciava di paralizzare i traffici via mare dal Maine al Texas – i sindacati hanno ottenuto una promessa di aumenti salariali e hanno così concordato una tregua negoziale fino al gennaio 2025 – e la decisione del sindacato dei vigili del fuoco, che nel 2020 aveva appoggiato Joe Biden, di non sostenere quest’anno nessun candidato.

La fine dello sciopero è una buona notizia per Harris perché leva un intralcio all’economia. Invece, la presa di posizione dei vigili del fuoco, che fa seguito a quella analoga degli autotrasportatori, è una cattiva notizia, non bilanciata dall’endorsement eccellente, ma scontato, di Bruce Springsteen – “Trump è il candidato alla presidenza più pericoloso della mia vita”, dice il cantante di ‘Born in the Usa’, sempre schierato coi democratici – e da quello di Cassidy Hutchinson, transfuga repubblicana, ex assistente della Casa Bianca quando Trump era presidente e la prima a testimoniare al Congresso sulle responsabilità dell’allora presidente il giorno dell’assalto al Campidoglio.