Cultura
G7 Cultura, Giuli chiude i lavori: “Questo meeting un punto di partenza. L’IA non ci aspetta, trasformare in opportunità un tema sensibile”
Di Gianluca Lambiase
“Un punto di partenza, l’inizio di un percorso unanime condiviso che dovrà entrare nel più breve tempo possibile su decisioni concrete e specifiche”. E’ con queste parole che il ministro della cultura Alessandro Giuli ha chiuso in conferenza stampa i lavori del G7 Cultura di Napoli.
Un G7 Cultura che sancisce anche il ritorno di un vertice su questo specifico settore a sette anni di distanza dall’ultimo meeting: “Questa tre giorni rappresenta per noi un autentico successo. Abbiamo avvertito da parte dei nostri partner un senso di responsabilità, di cooperazione internazionale in campo culturale allargato. Si è mostrato all’interno del gruppo del G7 un insieme coeso, che condivide valori politici e sensibilità culturali, che lavora per trovare soluzioni a questioni centrali per le nostre società, per le nostre industrie culturali e creative, per gli operatori della cultura, per i nostri cittadini”.
Giuli ha poi sottolineato la centralità del sostegno all’Ucraina che sta vedendo il proprio patrimonio culturale e artistico gravemente danneggiato dalle bombe della guerra: “Abbiamo trovato un accordo pieno per il sostegno alla cultura ucraina. Abbiamo voluto con noi il nuovo ministro della cultura Tochytskyi in occasione della sua prima vista all’estero per evidenziare che la difesa dell’identità culturale ucraina è una sfida condivisa da tutti. Con Tochytskyi ci siamo incontrati anche a margine per concordare un percorso che parte da Napoli e ci vedrà guidare una coalizione internazionale a sostegno della ricostruzione del patrimonio culturale ucraino. Lavoreremo insieme al vicepresidente Tajani perché la conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina del giugno 2025 che il governo italiano ospiterà a Roma coordini e rafforzi i programmi e le iniziative di intervento di tutti i partner a cominciare dal G7”.
I rischi, le opportunità, i limiti e la regolamentazione dell’intelligenza artificiale è stato l’altro grande argomento attorno al quale hanno ruotato i tavoli di lavoro delle sette delegazioni. Un confronto sui vari profili d’impatto dell’intelligenza artificiale che Giuli ha definito “la dichiarazione di Napoli”: “L’essere umano deve sempre essere il regista dei processi creativi e l’applicazione dell’intelligenza artificiale deve essere compatibile e rispettosa della nostra creatività umana, senza prenderne il sopravvento o violarne i diritti. Anche su questo tema c’è stato un accordo unanime all’interno del tavolo di discussione. C’è stata unanimità nel ritenere che le società che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale devono rispettare le legislazioni vigenti in materia di proprietà intellettuale e attuare precauzioni opportune per rispettare i diritti dei creativi e di coloro il cui ingegno è utilizzato per sviluppare gli applicativi che”.
“Il gruppo del G7 ha riconosciuto che l’Italia è leader mondiale nel settore del traffico illecito dei beni culturali” ha proseguito Giuli. “La nostra esperienza deve portare ad una collaborazione più fluida tra gli stati del G7 che porti a ridurre il traffico della bellezza. Lavoreremo insieme per assistere i paesi in via di sviluppo in questo campo. Sui cambiamenti climatici e le catastrofi naturali abbiamo portato l’esperienza dei nostri tecnici e modelli che ci vengono riconosciuti nella comunità internazionale come il MOSE. Si può e si deve fare di meglio: lavorare con più profondità, accorciare le distanze, condividere le nostre expertise. Ad esempio imparando dal Giappone sulla gestione dei terremoti o dagli USA per quanto riguarda i cicloni”.
Un’attenzione specifica è stata poi dedicata allo sviluppo e alla valorizzazione della cultura africana: “Il G7 Cultura si è aperto anche al dialogo con l’Africa” ha spiegato Giuli. “Un ‘iniziativa concepita in attuazione del Piano Mattei per l’Africa per creare una coazione internazionale a sostegno della sua ricchezza, della sua diversità. Ho spiegato cosa rappresenta in termini di sviluppo il Parco Archeologico di Pompei, a quanto contribuisce all’economia locale e quanto la sua gestione sia migliorata negli ultimi anni. Anche l’Africa ha tanti tesori che non sono valorizzati e che possono creare impresa, lavoro e occupazione”.
“La cultura è la soluzione a tutto ciò che è discordia” ha concluso Giuli. “Abbiamo affrontato anche temi difficili, dolenti eppure l’abbiamo fatto con uno spirito costruttivo, cercando di mettere a fuoco l’enormità della situazione con uno stato d’animo solido, positivo e coeso. Questo G7 Cultura rappresenta l’inizio di un percorso. Dobbiamo entrare in una sfera di concretezza sempre più rapida e veloce. Temi come l’intelligenza artificiale non ci aspettano, dobbiamo avere un orizzonte condiviso e l’idea che si può trasformare in opportunità un tema sempre più sensibile e critico”.