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Usa 2024: – 47, Trump risponde a Musk, «sparano solo ai presidenti importanti»

18
Settembre 2024
Di Giampiero Gramaglia

L’attenzione mediatica continua a essere puntata sul tentato attentato di domenica all’ex presidente Donald Trump, cui – a quanto si apprende – il Secret Service aveva più volte fatto presente i rischi connessi alla sua passione per il golf e alla difficoltà di proteggerlo mentre lo pratica all’aperto e in grandi spazi.

Ieri c’è stata una telefonata a Trump della candidata democratica Kamala Harris: la conversazione viene definita «gentile» dall’ex presidente, tornato in Michigan a fare campagna. Il presidente Joe Biden lo aveva già chiamato poco dopo lo scampato pericolo.

E mentre il vice di Trump, J.D. Vance, invita i democratici a moderare i toni, lui che è il campione dei discorsi d’odio, l’ex presidente dà una sua risposta all’interrogativo posto da Elon Musk: «Perché nessuno spara a Biden e a Harris?» Perché «si spara solo ai presidenti importanti».

Fa discutere la decisione del governatore della Florida, Ron DeSantis, che è stato rivale di Trump per la nomination repubblicana e che ora lo sostiene, di aprire un’inchiesta statale su quanto avvenuto domenica a West Palm Beach, un’indagine parallela a quella federale condotta dall’FBI. Secondo il New York Times, la decisione di DeSantis manda un segnale di sfiducia nell’operato delle agenzie federali ed è un tentativo di delegittimazione dell’operato dei federali, che trae linfa e a sua volta alimenta l’ostilità dei ‘trumpiani’ per il ‘deep government’.

Nel National Voter Registration Day, che deve incoraggiare gli elettori a registrarsi – senza di ciò non si può votare negli Stati Uniti – il Washington Post calcola le spese dei due candidati di qui all’Election Day del 5 novembre e stima che Harris e Trump investiranno complessivamente oltre 500 milioni di dollari in annunci pubblicitari.

USA 2024: Microsoft segnala disinformazione dalla Russia contro Harris
Con un comunicato, Microsoft fa sapere che la Russia sta impiegando risorse di disinformazione per indebolire la campagna di Harris dopo il ritiro di Biden dalla corsa alla Casa Bianca. A fine agosto, un gruppo russo, Storm-1516, ha creato e diffuso online due video falsi tesi a screditare Harris, usciti su un sito che si presentava come un media locale di San Francisco.

In un video si vedevano alcuni presunti sostenitori di Harris attaccare un presunto partecipante a un raduno ‘trumpiano’. Nell’altro, un attore raccontava che Harris aveva provocato una paralisi a una ragazza in un incidente stradale nel 2011. Entrambi i video sono «fabbricati».

Di segno diverso, un’inchiesta della AP, secondo la quale un gruppo non identificato di attivisti anti-Trump starebbe reclutando personaggi di estrema destra perché si candidino al Senato o alla Camera, indebolendo così i candidati ‘trumpiani’ che hanno vinto le primarie repubblicane.