In Parlamento
Commissione Covid a guida monocolore, Conte non ci sta
Di Giampiero Cinelli
Si è insediata oggi la Commissione d’inchiesta per il Covid lasciando immediatamente un grande punto interrogativo. Perché alla votazione per il presidente, vicepresidente e segretario, non erano presenti Pd, Azione, Iv, AVS e Movimento 5 Stelle. Secondo le opposizioni le attività della Commissione sono viziate dal fatto che non c’è in programma di indagare la gestione da parte delle regioni, che secondo Giuseppe Conte hanno avuto un ruolo centrale nella passata vicenda pandemica.
Il presidente della Commissione Bicamerale sarà Marco Lisei di FdI, il vicepresidente Francesco Maria Salvatore Ciancitto sempre di Fratelli D’Italia, il segretario Stefano Benigni (FI). L’organo è composto da 15 deputati e 15 senatori, già nominati precedentemente, ma ora sarà importante capire come andrà avanti.
I compiti
Tra i compiti principali stabiliti, i commissari dovranno indagare sull’efficacia, la tempestività e dei risultati delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto al fine di prevenzione, contrasto e riduzione del virus; accertare le ragioni del mancato aggiornamento del Piano nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale e la mancata attuazione di quello allora vigente dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte dell’Oms; verificare le competenze e la valutazione dell’efficacia dei risultati delle attività della task-force istituita presso il Ministero della salute il 22 gennaio 2020; valutare la tempestività ed adeguatezza delle indicazioni e degli strumenti forniti dal Governo e dalle sue strutture di supporto alle Regioni e agli enti locali in ciascuna fase dell’emergenza pandemica.
«Credo che la commissione sia stata male impostata – ha spiegato Conte – non si fa un’inchiesta seria se si tengono fuori le Regioni che hanno avuto la grande parte in questa emergenza pandemica. È una presa in giro degli italiani, ma siccome noi del M5s abbiamo rispetto delle istituzioni e io non ho nulla da nascondere, sono qui per dare comunque un contributo nell’interesse generale affinché cose del genere non succedano più, per non ritrovarci ancora una volta impreparati in un futuro che non ci auguriamo».
Rincara la dose Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera: «Si tratta, di un’inaudita forzatura perché è il tentativo della maggioranza di mistificare la realtà dei fatti che ha l’obiettivo di creare una versione alternativa degli eventi, con l’unico scopo di attribuire colpe e responsabilità politiche a chi allora aveva la responsabilità di quelle scelte e che oggi per la maggioranza è solo un avversario politico».
Ha cercato di portare moderazione il capogruppo al Senato del partito di Meloni, Lucio Malan, sostenendo che «la pandemia Covid ha avuto un impatto oggettivamente senza precedenti sulla sanità, sulla vita degli italiani, sull’economia reale, sulle finanze pubbliche e sulle norme. Non ragionare sulle modalità con cui tutto questo è avvenuto, su come è stata affrontata l’emergenza, per fare tesoro sia di quanto è stato fatto bene sia degli errori per evitarli in un possibile futuro, sarebbe a mio avviso irragionevole e irresponsabile».