Cultura
Al via Artissima, Torino capitale del mercato dell’arte
Di Valentina Ricci
Oggi ha aperto ufficialmente i battenti Artissima, la fiera d’arte contemporanea più importante in Italia, che fino a domenica 7 novembre trasforma l’Oval di Torino nel fulcro del mercato dell’arte nazionale, ma non solo. Sin dalla sua fondazione nel 1994, la fiera unisce infatti la presenza nel mercato internazionale a una grande attenzione per la sperimentazione e la ricerca. Anche per questo il capoluogo torinese in questo weekend, come ogni anno, attira l’attenzione di un ampio bacino d’utenza, fatto di player del settore come gallerie, collezionisti, istituzioni culturali e artisti, ma anche aziende, interessate a intercettare le tendenze dei linguaggi ultracontemporanei per calibrare i loro grandi progetti di corporate “cultural” responsability ma anche per affermare la loro presenza in un settore strategico per il marketing, la comunicazione e il branding.
L’edizione 2021 ha scelto come concept il “Controtempo”, un termine mutuato dall’ambito musicale, qui eletto a metafora della capacità dell’arte di battere sugli accenti deboli trasformandoli in punti di forza e creando un contrasto di voce dominante, un impulso dinamico che genera nuovi ritmi.
La rassegna per il quinto anno consecutivo è diretta da Ilaria Bonacossa e si struttura in varie sezioni: Present Future, rivolta ai talenti emergenti under 40, Back to the Future, un focus sui pionieri dell’arte contemporanea per evidenziare l’importanza di artisti che hanno avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte contemporanea, e Disegni, dedicata a tutte le forme e declinazioni del disegno contemporaneo.
A queste si aggiungono Main Section, che raccoglie una selezione delle gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale. Quest’anno ne sono state scelte 89 di cui 41 straniere; New Entries, sezione riservata alle gallerie emergenti sulla scena internazionale, quest’anno presenta 25 gallerie di cui 18 straniere; Dialogue/Monologue, riservata alle gallerie emergenti o con un approccio sperimentale che intendono presentare uno stand monografico o un dialogo tra i lavori di due artisti, con 37 gallerie di cui 20 straniere; Art Spaces & Editions, che ospita gallerie specializzate in edizioni e multipli di artisti, project space e spazi no profit, con 8 espositori.
«Accogliere il pubblico dell’arte insieme alle nostre gallerie e partner – ha detto la curatrice -significa trasformare l’esperienza fiera in uno dei primi passi verso il ritorno a una nuova normalità in cui la creatività è diventata ancora più importante per reinventare la vita pubblica e privata.
Artissima 2021 riparte da queste premesse e dalla convinzione che l’arte contemporanea abbia la capacità di immaginare una molteplicità di scenari futuri. Non vediamo l’ora di condividere le idee e le esperienze degli artisti e di portare gli amanti dell’arte in uno spazio inaspettato, sospeso al di fuori della quotidianità, in cui le opere sanno trasformare la nostra visione del mondo».
Un aspetto interessante della fiera è senza dubbio quello legato alla vitalità che riesce a innestare sul territorio per tutta la durata del weekend. Torino vive questa tre giorni con grande fermento, concentrando nello stesso periodo una serie di aperture, eventi e inaugurazioni per corroborare la centralità nel settore culturale. Una scelta azzeccata da anni, da parte delle governance del territorio, che viene ripagata ogni volta da un quasi sold out di tutti gli hotel della città. L’arte può essere un indotto interessante, quando lo si sa sfruttare in modo costruttivo. Come confermano anche le parole del Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio e il suo assessore alla cultura, turismo e commercio Vittoria Poggio: «Artissima è un laboratorio di idee che ha dimostrato di essere capace di allargare la sua platea nel corso degli anni estendendola anche ad un pubblico di non addetti ai lavori onorando quindi anche la funzione di volano economico capace di generare ricadute positive per le attività produttive e della ricezione. La sua ricchezza accumulata in questi anni è un patrimonio di esperienze e saperi che non vanno dispersi tenendo sempre a mente che tanto maggiore sarà l’offerta culturale aperta a tutte le forme di espressione, tanto maggiore sarà il suo prestigio e la sua autorevolezza che servirà a mantenere alto il nome del capoluogo della nostra regione e dell’Italia nel panorama della cultura europea».
In foto Ilaria Bonacossa. Photo courtesy Perottino-Piva, Artissima