Economia
Sustainability Week, tutti dalla stessa parte
Di Giuliana Mastri
La Sustainability Week di Euronext si chiude oggi in un clima di sostanziale concordanza, sul fatto che le emissioni di CO2 debbano continuare ad essere abbassate. Nella rassegna dedicata all’ambito ESG in finanza, i rappresentanti delle maggiori imprese quotate italiane hanno esposto i loro risultati sul fronte delle politiche green e i programmi in merito.
Tra gli strumenti utili è stato trattato quello dell’iniziativa SBTi, realtà che, attraverso dati e analisi, consente alle imprese di fissare obiettivi allineati a 1,5 °C e al net zero. Ad oggi sono 6.000 le aziende che hanno validato i propri obiettivi e 9.000 quelle che hanno fissato degli impegni, unicamente su base volontaria.
Secondo Francesco Starace, presidente di Science Based Targets Initiative, «questo è un ottimo modo per intraprendere la certificazione. Così è possibile stabilire un percorso adeguato alle caratteristiche della società in questione. Ciò che caratterizza la transizione attuale è la rapidità con cui sta avvenendo e l’elettrificazione di tutta l’industria, basata sulle rinnovabili. Elettrificazione che sta diventando sempre più decarbonizzata, conveniente, sicura e semplice». Sempre nell’ottica di migliorare e aggiornare il supporto alle imprese in questo percorso, SBTi lo scorso luglio ha annunciato di aver revisionato gli standard aziendali net zero del 2021, concentrandosi di più sulle emissioni Scope 3.
Tra le pratiche su cui si punta anche lo stoccaggio di CO2. Ha iniziato a lavorarci Eni con Snam lanciando un progetto a Ravenna. I sistemi di stoccaggio. «È chiaro che è necessario abbattere queste emissioni, il punto è come farlo. In questo contesto l’efficienza è cruciale ed è ormai evidente che bisogna catturarle e stoccarle», la posizione di Eni nel panel, vista la difficoltà di ridurre le emissioni dei settori più impattanti.
«L’80% degli italiani vive nelle città, che sono le principali responsabili delle emissioni. Possiamo ridurre del 50% le emissioni delle nostre città (per un valore di 32 milioni di tonnellate) con investimenti ben indirizzati. I settori da privilegiare sono i trasporti, la riqualificazione degli edifici e l’ammodernamento di tutti i sistemi di illuminazione. Ma anche il rinnovo delle pompe di calore, come previsto dalla normativa europea. Per realizzare tutto ciò sono necessari 250 miliardi di euro di investimenti. Ed è qui che si inserisce l’importanza delle multiutilities, che intervengono per indirizzare gli investimenti mobilitando rapidamente le risorse per i progetti. Iren al momento ha dispiegato 5 miliardi di euro per progetti sostenibili», ha detto durante la Sustainability Week Luca Dal Fabbro, presidente di Iren.