Politica
Africa, Cirielli al Meeting: la strategia del Piano Mattei e la centralità delle persone
Di Alessandro Caruso
«L’Africa è un continente ricchissimo, ha il 60 per cento delle terre arabili e risorse tali da poter sfamare tutto il mondo. Eppure, la realtà attuale ci mostra che non sono sufficienti nemmeno per la sola popolazione africana. Sotto quest’ottica, il Piano Mattei per l’Africa non punta a frenare l’immigrazione in sé, al contrario punta a favorirla quando avviene con consapevolezza, cioè quando chi decide di spostarsi è una persona formata, certa di poter mettere in gioco il proprio ruolo e la propria competenza in un altro Paese». Con queste parole il viceministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale Edmondo Cirielli ha ribadito oggi dal palco del Meeting di Rimini il valore strategico, ma soprattutto umanitario, del partenariato tra Italia e Africa. Ed è Proprio all’Europa che è destinata una posizione privilegiata nei rapporti con i Paesi al di sotto del bacino mediterraneo. Infatti, ha spiegato Cirielli, «il lavoro già fatto insieme agli altri governi europei è stato fondamentale: è imprescindibile che in Europa diventa chiaro quanto l’Africa sia centrale per le nostre opportunità economiche, ma anche un grande rischio».
LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA
L’aspetto più propriamente umano delle migrazioni riporta al centro l’importanza della persona. Rose Busingye, infermiera e responsabile del Meeting Point di Kampala, in Uganda, pone una questione fondamentale: «Tutta la vita dell’uomo è urgenza di significato del suo essere. Personalmente, ho cominciato a vivere e a lavorare davvero quando qualcuno, don Luigi Giussani, mi ha detto che avevo un valore. È stato come se una luce avesse illuminato tutto, allora ho capito la verità della mia stessa vita, da qui è nata un’attrattiva e un’affezione verso gli altri». E a d uclinare un ponte tra politica, mondo imprenditoriale e assistenza umanitaria ci ha pensato l’intervento conclusivo dello stesso Cirielli: «Quando ci sono le guerre, gli stati che predicano la Pace, compresa l’Italia, hanno una responsabilità enorme. Uno dei nostri obiettivi e’ vivere in pace con gli altri Paesi, coltivando rapporti costruttivi».
LE ROTTE DEL CAFFÈ
Dei rapporti con l’Africa Cirielli ha parlato anche in un’intervista rilasciata all’agenzia Nova, facendo uno specifico focus su un tema di alto valore strategico per la cooperazione tra i Paesi africani e l’Italia: le rotte del caffè. «Con la Fondazione Avsi che svolge un’attivita’ importante sulla formazione in Africa abbiamo parlato del grande progetto che serve a fare in modo che l’Africa mantenga la sua grande produzione di caffè. Si tratta di un’iniziativa utile per l’Africa ma anche per l’Italia, visto quali sono le nostre grandi capacità di lavorare questo prodotto. Questa direttrice si inserisce perfettamente nell’intento che rappresenta l’essenza del Piano Mattei».
L’IMMIGRAZIONE
Infine un passaggio sull’immigrazione. «L’immigrazione è una questione collaterale. È chiaro che esiste un diritto a emigrare, ma esiste anche un diritto a non emigrare. Ed è altrettanto chiaro che l’intento del Piano Mattei è quello di impedire l’immigrazione clandestina, favorendo la crescita del continente africano. Al contempo, tuttavia, si lavora per favorire quella regolare, ove serva, ha affermato Cirielli, sottolineando l’azione del governo in tal senso proprio per aiutare quei settori che necessitano di manodopera. «L’Italia ha tutte le carte in regola e la credibilità, e il nostro governo ha avuto il pregio di non avere un approccio ideologico e di aver puntato molto sull’aspetto bilaterale», ha concluso il viceministro.