Economia

Intel annuncia una ristrutturazione, il mercato dei chip trascina a fondo il colosso americano

02
Agosto 2024
Di Francesco Tedeschi

La multinazionale tech americana Intel ha annunciato un grosso piano di ristrutturazione interno.

Nei prossimi mesi l’azienda che ha circa 120 mila dipendenti in tutto il mondo lascerà a casa circa 15 mila persone.

La ristrutturazione – annunciata dal CEO dell’azienda, Pat Gelsinger, nella giornata di ieri – arriva dopo una stagione di risultati non proprio brillanti. Il piano permetterà di risparmiare nei prossimi anni circa 10 miliardi.

Intel ridurrà le spese di R&S e marketing ogni anno fino al 2026; ridurrà quelle in conto capitale e ristrutturerà per “interrompere le lavorazioni non essenziali” e rivedere “tutti i progetti attivi e le attrezzature prodotte” per assicurarsi di non spendere troppo.

Tutto questo perché ha appena riportato una perdita di 1,6 miliardi di dollari per il secondo trimestre del 2024, un segnale non proprio positivo soprattutto tenendo in considerazione i 437 milioni di dollari di perdita dello scorso.

Lo dimostrano bene le trimestrali pubblicate oggi dai maggiori colossi tecnologici americani come Amazon e Apple.

“I nostri ricavi non sono cresciuti come ci si aspettava e dobbiamo ancora beneficiare appieno di potenti tendenze, come l’intelligenza artificiale”, scrive Gelsinger nella sua nota ai dipendenti.

Il fatturato del secondo trimestre è stato di 12,8 miliardi di dollari, in calo di appena l’1% rispetto all’anno precedente, quindi l’azienda non sta fallendo.

Eppure tutte le perdite di questo e dello scorso trimestre provengono da Foundry, il ramo che si occupa della costruzione di chip.

E anche se nei prossimi anni riceverà nell’ambito del chips act americano 8,5 miliardi di dollari, l’azienda risulta il titolo tecnologico con la peggiore performance del S&P 500 quest’anno.

Per questo gli investitori non sono soddisfatti delle performance né positive né negative, e chiedono un cambio di passo.

Dal punto di vista della leadership tecnologica, Intel non è un grande player nel mercato dei chip per l’AI come Nvidia (e forse nemmeno un player piccolo).

Il suo ingresso nel settore è stato recente, non ha ancora impressionato, e ha dovuto rivedere in modo significativo i suoi chip per laptop di punta per affrontare la concorrenza di Qualcomm e Apple.

Senza contare come Microsoft abbia recentemente seguito l’esempio di Apple abbandonando i chip Intel per la sua ultima serie di hardware. Inoltre, è attualmente alle prese con due generazioni di CPU per desktop potenzialmente difettose, e per le quali sta venendo citata per una class action negli Stati Uniti.

Bene ma non benissimo quindi per la grande multinazionale americana che nei prossimi anni dovrà dimostrare di essere in grado di sopravvivere al cambio che l’IA sta imponendo a tutto il settore.