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Usa 2024: -95, Trump fa esplodere la questione razziale, Harris un’indiana che ora fa la nera

01
Agosto 2024
Di Giampiero Gramaglia

La messa in guardia dei guru repubblicani, di tenersi alla larga da polemiche che possano suonare razziste o sessiste nei confronti di Kamala Harris, non vale, evidentemente, per Donald Trump e neppure per il suo vice JD Vance che, invece, sembra quasi le vadano a cercare.

Dopo la sortita boomerang del senatore dell’Ohio contro «le gattare che non fanno figli», modello Kamala, ecco il magnate che, facendo lo gnorri, mette in dubbio l’identità razziale della sua rivale e, parlando a un pubblico di giornalisti neri, dice di avere scoperto solo da qualche anno che Kamala è nera, perché prima lei si era sempre presentata come indiana: «Era indiana e poi è diventata nera».

Kamala Harris ha un padre afro-americano, giamaicano, e una madre indiana, che ha avuto su di lei un’influenza maggiore del padre, meno presente nella sua vita.

«Adesso, si presenta come nera», ha insistito Trump, durante una vivace sessione di ‘domande e risposte’ alla convention a Chicago della National Association of Black Journalists. Un modo d’insinuare che Harris usa le sue origini afro-americane perché le fa comodo, non perché le sente proprie. Il moderatore della sessione, i cui toni sono rapidamente divenuti ostili, gli ha fatto presente che Harris è membra attiva di una storica ‘sorority’ nera e ha affermato a più riprese, e in più modi, la sua identità nera, mentre l’audience rumoreggiava e sghignazzava.

Del resto, lo stesso Trump, pochi giorni or sono, aveva affermato che Harris «non capisce gli ebrei» e di non capacitarsi che un ebreo la possa votare, pur essendo il marito di Harris, Douglas Craig Emhoff, un avvocato ebreo. E, in precedenza, ad Harrisburg, in Pennsylvania, Trump aveva definito il capo-gruppo dei democratici al Senato Chuck Schumer «un palestinese e un orgoglioso membro di Hamas», per essersi rifiutato, la settimana scorsa, di salutare e di ascoltare il premier israeliano Benjamin Netanyahu, invitato a parlare in Congresso dai repubblicani.

La reazione di Harris alle sortite di Trump è stata pronta: «Gli americani meritano di meglio. La nostra battaglia è per il futuro e per la libertà, Trump dà sempre lo stesso vecchio spettacolo di divisione e mancanza di rispetto», mentre gli americani hanno bisogno di «un leader che dica la verità, che non risponda con ostilità e rabbia e che capisca che le differenze non ci dividono… Siamo di fronte a una scelta fra due visioni diverse per il Paese: una guarda al futuro, l’altra al passato; noi ci battiamo per il futuro… Le elezioni sono fra 97 giorni… Quando ci uniamo e ci organizziamo, si muovono le montagne e facciamo la storia», ha detto Kamala, parlando proprio alla Sigma Gamma Ro Sorority, una storica confraternita femminile afro-americana fondata oltre un secolo fa, un ente di servizio per le studentesse afro-americane senza scopo di lucro.

Ovviamente opposto il commento di Vance, per il quale Trump ha avuto «coraggio nel rispondere a domande della National Association of Black Journalists», mentre Harris «continua a nascondersi da codarda qual è». Per il senatore dell’Arizona ed ex astronauta Mark Kelly, uno dei possibili vice di Harris, i commenti di Trump sono quelli di «un anziano signore spaventato e disperato».

I delegati votano, l’UAW dà l’endorsement, la Fed non tocca tassi

I delegati alla convention democratica cominciano oggi a votare virtualmente sulla nomination – hanno tempo fino a lunedì per farlo -, mentre Harris ha ieri ricevuto l’appoggio del sindacato dell’automobile, lo United Auto Workers (UAW), una potente organizzazione, che aveva già appoggiato Biden.

La Federal Reserve ha ieri lasciato invariato il costo del denaro, che è al punto più alto da vent’anni a questa parte, ma ha lasciato intravvedere un’imminente riduzione, forse subito dopo l’estate, tenendo conto del fatto che la crescita dell’economia prosegue a un ritmo solido e e la discesa dell’inflazione va avanti e che non vi sono avvisaglie di rallentamenti e, tanto meno, di recessione.

Nell’imminenza delle elezioni, una discesa del costo del  denaro sarebbe positiva per i democratici, perché ridurrebbe l’onere dei mutui e attenuerebbe la percezione di aumento del costo della vita.