Esteri

Pezeshkian giura in Parlamento: “Iran potente e in cerca di pace”

30
Luglio 2024
Di Ilaria Donatio

“Il mondo ha bisogno di cogliere questa opportunità senza pari per affrontare le questioni regionali e globali attraverso la collaborazione con un Iran potente, dignitoso e in cerca di pace“. Con queste parole, il neo eletto Presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, durante la cerimonia di insediamento presso il Parlamento di Teheran, ha promesso che un impegno costruttivo con il mondo sarà il cardine dell’approccio del suo governo negli affari esteri. 

L’Islam è una religione di pace”, ha detto, sottolineando la necessità che la regione sia libera dall’influenza degli estremisti e affermando che i Paesi regionali non dovrebbero permettere a poche voci radicali di travisare la posizione di quasi due miliardi di musulmani liberi pensatori. 

I paesi presenti alla cerimonia
Come riferisce l’agenzia di stampa iraniana, Irna, circa 86 paesi e 104 delegazioni straniere hanno partecipato alla cerimonia di insediamento. Tra gli ospiti stranieri, ci sono il vice segretario del Servizio europeo per l’azione esterna, e supervisore per l’Unione europea dei colloqui per il rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano, Enrique Mora, i presidenti del Tajikistan e dell’Indonesia, Emomalī Rahmon e Joko Widodo, e i primi ministri di Cuba, Pakistan, Siria, Armenia, Georgia e Iraq. 

Tra gli altri partecipanti stranieri, sono presenti l’inviato speciale del premier giapponese, i vicepresidenti di Brasile e Turkmenistan, il Presidente della Duma russa, i ministri degli esteri egiziano e sudafricano, il ministro degli interni del Qatar, gli inviati speciali di Oman e Bahrein, il viceministro del governo talebano in Afghanistan e il vice capo del comitato del congresso cinese. Alla cerimonia hanno partecipato anche i leader dei gruppi delle milizie regionali sostenute dall’Iran, tra cui Hezbollah, Hamas, il movimento della Jihad islamica e gli Houthi yemeniti.

L’Iran al fianco del popolo palestinese
Anche la questione palestinese ha trovato spazio nel discorso di Pezeshkian, secondo il quale il popolo della Palestina dovrebbe essere libero dall’”oppressione”: poche ore prima del giuramento, Pezeshkian ha incontrato il leader dell’ufficio politico del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, per discutere degli ultimi sviluppi in Medio Oriente. 

Haniyeh ha espresso apprezzamento per il sostegno dimostrato da Pezeshkian alla “resistenza” palestinese. E da parte sua, il presidente della Repubblica islamica ha ribadito “la ferma posizione” dell’Iran al fianco del popolo palestinese, a cui ha augurato la “vittoria” contro l'”aggressione” israeliana. 

Gli obiettivi sul fronte interno
Quanto al fronte interno, Pezeshkian ha elencato gli obiettivi della sua amministrazione, promettendo di dare priorità allo sviluppo sostenibile, al rafforzamento dell’economia e al miglioramento degli standard di vita del popolo.

Tra due settimane, il governo
Dopo il giuramento, Pezeshkian avrà due settimane di tempo per presentare le linee generali del suo programma e i membri del governo. 

Nella Repubblica islamica, i ministri dell’Intelligence, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri sono sempre stati nominati sotto la supervisione diretta della Guida suprema, Ali Khamenei, che ha anche l’ultima parola su tutte le principali direzioni politiche. Pezeshkian ha promesso di formare un gabinetto che sia la “manifestazione dell’unità nazionale” e che includa donne, oltre che rappresentanti di tutte le fazioni e le minoranze religiose. 

Chi è Pezeshkian
Classe 1954, Masoud Pezeshkian è nato da padre iraniano di origine turca e madre curda nella città nordoccidentale di Mahabad. Il cardiochirurgo di 69 anni rilancia così le speranze dei riformisti iraniani dopo anni di dominio conservatore e ultraconservatore: Pezeshkian è un critico della repressione violenta delle proteste e del rigido obbligo del velo per le donne, mentre in politica estera viene considerato un pragmatico e la sua ascesa potrebbe socchiudere uno spiraglio al dialogo con l’Occidente (Khamenei permettendo, la Guida suprema cui spetta sempre e comunque l’ultima parola).

Durante la sua carriera politica ha rappresentato Tabriz nel parlamento iraniano, è stato ministro della Sanità nel governo del riformista Khatami e ha supervisionato l’invio di squadre mediche sul fronte di guerra durante il conflitto Iran-Iraq tra il 1980 e il 1988. Nel 1993 Pezeshkian ha perso sua moglie e uno dei suoi figli in un incidente stradale: non si è mai risposato e ha cresciuto i suoi tre figli rimasti – due maschi e una femmina – da solo.

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