Politica

Italia-Cina: al via piano di azione in tre anni per nuove forme di cooperazione

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Luglio 2024
Di Ilaria Donatio

La strada che dall’Italia porta alla Cina, a volte è stato un tragitto agevole, a volte più in salita ma quella strada è sempre stata percorribile. Con quest’immagine, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nella sua visita in Cina che si concluderà mercoledì prossimo a Shanghai, ha inaugurato poche ore fa la mostra su Marco Polo (la cerimonia per ricordare i 700 anni dalla scomparsa del mercante veneziano), al Millennium Museum di Pechino.

Meloni ha voluto così sottolineare come la cooperazione Roma-Pechino – interrotta con l’uscita dell’Italia dalla Via della seta e il mancato rinnovo del memorandum firmato dal primo governo Conte, nel 2019 – può e deve essere rilanciata.
Ed è proprio il riequilibrio e il rilancio dei rapporti economici con Pechino ad essere al centro del viaggio della premier accompagnata da una delegazione di imprenditori.

L’incontro con Xi Jinping
È stato l’incontro clou della missione in Cina quello che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha appena avuto con il presidente della Repubblica popolare. Un incontro a porte chiuse, durato circa un’ora e mezza, alla Diaoyutai State House, la residenza di Stato dove Xi Jinping riceve i leader stranieri, cruciale per tarare le relazioni tra i due Paesi.

“C’è una insicurezza crescente a livello internazionale” – ha detto la presidente del Consiglio a Xi Jinping nel corso del faccia a faccia – e io penso che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche facendolo a partire dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”.

“Con questo viaggio”, ha detto la premier italiana nel bilaterale con il Presidente Xi Jinping, “lanciamo un piano d’azione di tre anni, che abbiamo firmato con il governo, e che definisce i prossimi tre anni della nostra cooperazione bilaterale. L’obiettivo chiaramente è di valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto, ma anche di esplorare nuove forme di cooperazione lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali”.

Per Meloni l’Italia può “avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione Europea” nel “tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”.

Xi a Meloni: l’Italia fornisca ambiente commerciale equo
“La Cina è disposta a collaborare con l’Italia per promuovere l’ottimizzazione e il potenziamento della cooperazione tradizionale in materia di investimenti economici e commerciali, produzione industriale, innovazione scientifica e tecnologica e mercati terzi, nonché per esplorare la cooperazione in settori emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale”. Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping alla premier Giorgia Meloni, nel corso del loro incontro aggiungendo che la Cina accoglie con favore le aziende italiane che investono lì ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità. Ma ha aggiunto: “Si spera che l’Italia fornisca anche un ambiente commerciale equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio per le aziende cinesi che vogliono svilupparsi in Italia”.

La firma degli accordi
Il primo passo della visita di Stato di Meloni si è concretizzato con la firma di un “piano triennale di azione per sperimentare nuove forme di cooperazione”, incontrando il primo ministro cinese Li Qiang. 

La missione italiana punta ad avviare la ricucitura dopo la decisione di Roma di non rinnovare a fine 2023 l’adesione alla Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta, fortemente voluta e lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013. 

Li Qiang, accogliendo Meloni alla Grande sala del popolo su Piazza Tienanmen, ha detto di ritenere che la sua visita “aprirà sicuramente un nuovo capitolo nella storia della Cina e dell’Italia” e “approfondirà ulteriormente l’amicizia” tra le parti.

Rapporti economici con Pechino al centro
Al centro della missione c’è però soprattutto l’economia. Domenica, Meloni a Pechino ha inaugurato la settima edizione del Business forum Italia-Cina al quale hanno partecipato alcuni big del comparto energetico e industriale e del made in Italy come, tra gli altri, Eni, Leonardo, Iveco, Fincantieri, Snam, Prysmian, Pirelli, Intesa, Generali, Prada, Dolce&Gabbana. 

Obiettivo del governo, è di imprimere una dinamica positiva all’interscambio commerciale che si è assestato, si legge su Il Sole 24 Ore, nel 2023 a 66,8 miliardi di euro, facendo della Cina il secondo partner extra-Ue dell’Italia, dopo gli Usa. A questo si aggiungono uno stock di investimenti diretti esteri italiani pari a 15 miliardi e oltre 1600 aziende italiane attive nel Paese nei settori tessile, meccanica, farmaceutica, energia e industria pesante.