Politica

Ius Soli, voto di fiducia e legge entro fine anno

16
Novembre 2017
Di Redazione

Approvare lo ius soli entro fine anno per compattare la sinistra in vista delle politiche di marzo. E' questa la mossa architettata dal governo, d'intesa con Matteo Renzi, che potrebbe porre le basi per l'ampia coalizione chiesta a gran voce dallo stesso segretario dem in occasione della Direzione Nazionale tenutasi lunedì.  

Come scrive infatti anche Claudio Tito su Repubblica, "il provvedimento sarà all’ordine del giorno del Senato subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio. Ossia nella prima settimana di dicembre. E Palazzo Chigi porrà la fiducia per superare l’enorme mole di emendamenti". Esiste già una disponibilità di massima di articolo 1, Ala e di Alternativa Popolare di Alfano. Insomma le carte in regola per vincere la partita della cittadinanza ci sono tutte.

Lo Ius soli però è solo il primo di una serie di proposte che dovrebbero consentire al governo di chiudere «ordinatamente» la legislatura. E soprattutto – come ricorda lo stesso Tito – permettere al leader Pd di "avviare la trattativa con Mdp su un altro piano. Non più quello della leadership-premiership ma quello della piattaforma programmatica". 

Sul tavolo infatti ci sarebbero anche: Pensioni, Superticket sanitari, Jobs act e Biotestamento. Da Mdp filtra cauto ottimismo per riaprire il confronto frettolosamente interrotto, nonostante proprio oggi i quotidiani nazionali parlino di una chiusura netta da parte di Bersani e D'Alema ad un qualisiasi dialogo con Renzi e i suoi.

Il segretario dem però vuole provarci ugualmente, forte anche delle parole di chi, come Gianni Cuperlo, tra i capi della minoranza nel partito, conosce meglio i bersaniani e dalemiani: «Perchè Bersani è diverso da D’Alema. Ma serve uno sforzo. Dobbiamo tutti ricordarci quello che siamo. Noi e Mdp stavamo nello stesso partito fino a poco fa. Non è pensabile che non si trovi una convergenza sui contenuti».

Il ricordo di un passato insieme e gli spettri di una debacle elettorale da parte di Mdp – favoriti dalla nuova legge elettorale che premierebbe le coalizioni – faranno il resto. Le prove dello Ius soli e del Jobs act (martedì approda alla Camera, la proposta dei bersaniani di modificare la riforma del lavoro) diranno se questo "matrimonio s'ha da fare" o no.

I nostalgici della sinistra unita si augurano quindi che sui dissidi personali prevalga la volontà di fare fronte comune per sconfiggere i populismi della destra e dei Cinquestelle e dissipare cosi le pesanti ombre del pregiudizio che oscurano il futuro del centrosinistra.