Politica
Relazione Agcom: rivoluzione digitale pone questione nuova legge
Di Ilaria Donatio
La fotografia della situazione del mercato delle comunicazioni in Italia è contenuta nella Relazione annuale 2024 di Agcom, presentata stamane alla Camera dei deputati. Il settore dei servizi media audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici) “vale nel 2023 circa 11,5 miliardi di euro” (nel 2019 erano 12,2). Al suo interno continua a “crescere il peso relativo della televisione”; la radio rimane sostanzialmente “stabile”, mentre è “in calo progressivo e strutturale la quota cumulata di quotidiani e periodici” (per i dati di dettaglio la Relazione è in calce al pezzo).
Tutele e regole vanno allineate
Secondo il presidente dell’Autorità per Garanzie nelle Comunicazioni, Giacomo Lasorella, nel discorso pronunciato durante la presentazione della Relazione annuale 2024 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro, “queste tendenze, evidentemente connesse alla rivoluzione digitale, hanno effetti molteplici: in tale prospettiva esse richiedono sempre più un allineamento delle tutele e, più in generale, delle regole, tra settore audiovisivo tradizionale e settore audiovisivo digitale. Inoltre, la situazione di quotidiani e periodici pone probabilmente al legislatore la questione di una nuova legge sull’editoria”.
Mulè: governare i cambiamenti per non subirli
“Profondi mutamenti si registrano di continuo nel settore delle comunicazioni, dovuti soprattutto allo sviluppo dell’ecosistema digitale e delle nuove tecnologie, i quali hanno radicalmente modificato e continuano a influenzare abitudini, regole economiche, paradigmi del conoscere e del comunicare, con ripercussioni nel campo economico, produttivo e sociale”, ha detto il vicepresidente Giorgio Mulè (FI) nel proprio intervento. “Le sfide lanciate dall’infosfera e dalle nuove tecnologie”, ha aggiunto, “ci suggeriscono nuovi concetti di spazio e di ambito territoriale. In questo contesto, mi preme ringraziare l’Autorità per l’importante e intensa azione svolta, in collaborazione con il Parlamento, per accompagnare l’Italia in una trasformazione digitale armoniosa e corretta, nel rispetto dei diritti degli utenti e dei consumatori.
Governare i cambiamenti non può, dunque, essere soltanto un’enunciazione di principio, ma deve essere un impegno reale e tempestivo ex ante. Alla luce dei nuovi sviluppi nel mondo dei media, e, in particolare, della sempre maggiore diffusione dei social media, anche tra i minori, e dei fenomeni a essi collegati (come lo sharenting, i baby influencer e il cyberbullismo), le Camere sono impegnate nell’esame di proposte di legge per disciplinare tali fenomeni e contrastare gli abusi”.
Lasorella: tutelare i minori dai contenuti pornografici
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha spiegato Lasorella, “ha dedicato una specifica attenzione al tema dell’accesso dei minori e alla verifica dell’età effettiva degli utenti: in attuazione del d.l. n. 123 del 2023, l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica volta alla definizione delle modalità tecniche e di processo per l’accertamento della maggiore età degli utenti da parte dei fornitori di siti web e piattaforme di video sharing in caso di accesso a contenuti e a servizi a carattere pornografico”.
Si tratta di un provvedimento importante, che “dovrà coordinarsi con la disciplina europea in corso di definizione nell’ambito del DSA. Lo schema di provvedimento, approvato dal Consiglio dell’Autorità nel mese di maggio 2024, al termine della consultazione, è stato trasmesso al Garante per la protezione dei dati personali ai fini dell’acquisizione del prescritto parere e verrà successivamente notificato alla Commissione europea”, ha concluso.
Pirateria online: Agcom impegnata in prima linea per contrasto
La legge n. 93/23 ha attribuito nuovi poteri all’Autorità per rafforzarne le funzioni di vigilanza e controllo in particolare con riguardo agli illeciti in ambito di eventi trasmessi in diretta: Agcom ha definito nuove modalità di adozione e di esecuzione ‘dinamica’ dei provvedimenti cautelari, tali da inibire la fruizione di contenuti trasmessi illecitamente nel momento stesso della loro trasmissione. Le nuove misure hanno richiesto lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per l’esecuzione immediata delle misure di disabilitazione conseguenti al provvedimento cautelare, per ora riservata alle sole trasmissioni in streaming di eventi sportivi.
Dal 1° febbraio 2024 è entrata in funzione la piattaforma automatizzata Piracy Shield: donata ad Agcom dalla Lega Calcio, ha richiesto comunque un intenso lavoro di adattamento e un rilevante investimento, costituisce un primo tentativo, sostanzialmente riuscito – anche considerato che si trattava di un modello di intervento totalmente inedito a livello mondiale – per dare una risposta al grave problema della pirateria. “Occorrerà al più presto passare a una reingegnerizzazione della piattaforma stessa”, ammonisce il presidente di Agcm, “per migliorare la qualità delle prestazioni a fronte della elevata mole di segnalazioni ricevute e per estenderne la portata anche al contrasto della pirateria degli altri contenuti multimediali. L’Autorità procederà anche, a breve, alla firma di un protocollo di intesa con la procura di Roma, per assicurare l’eventuale seguito dei propri provvedimenti sul piano penale”.