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Usa 2024: – 114, donatori congelano i fondi per Biden, Trump vede Orban e prepara la convention

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Luglio 2024
Di Giampiero Gramaglia

Forse la sua candidatura non ha le ore contate, perché lui insiste che non intende ritirarsi. Ma, certo, comincia ad avere i soldi contati, dopo l’annuncio del congelamento, da parte d’importanti donatori, di 90 milioni di dollari promessi a un organismo di raccolta di fondi per il presidente.

L’intenzione, anticipata dal New York Times, è la conseguenza finora più concreta delle perplessità sulla candidatura di Joe Bideninnescate dal flop nel dibattito tv con Donald Trump il 27 giugno e non del tutto fugate – anzi!- dalla conferenza stampa di giovedì, a chiusura del Vertice della Nato.

Su cui la stampa, specie conservatrice, si sofferma, sottolineando, come ad esempio il Daily Signal, tutte le volte che il presidente, gaffes a parte, s’è fermato a metà di una frase, con il suo interloquire ‘Anyway…’ rimasto in sospeso, dando l’impressione di non sapere a che punto fosse nel discorso.

Le cattive notizie per Biden s’intrecciano con le ‘buone’ per il suo rivale Donald Trump, che, ieri, nella sua dimora di Mar-a-lago in Florida, ha ricevuto il premier ungherese Viktor Orban, che ha così fatto filotto – dopo Putin e Xi, Trump -. Elon Musk, il controverso proprietario di Tesla e di X e non solo, ha donato “una somma considerevole” a un gruppo che lavora per riportare il magnate alla Casa Bianca, riferisce l’agenzia di stampa americana Bloomberg. Il gruppo si chiama America e sarà tenuto a rivelare la sua lista di donatori lunedì 15 luglio.

Inoltre, Meta ha deciso di rimuovere le restrizioni imposte sugli account Facebook e Instagram dell’ex presidente in vista della Convention repubblicana della prossima settimana. La decisione, riferisce la Cnn, sarebbe stata presa per mettere sullo stesso piano Trump e Biden.

Usa 2024: Biden, sondaggi giù, ma in Michigan insiste ‘corro e vinco’
I sondaggi continuano a essere più confortanti per Trump che per Biden, anche se un rilevamento del Pew Research Center indica che per il 63% degli elettori entrambi i candidati sono “imbarazzanti”. Trump risulta in vantaggio su Biden di quattro punti percentuali a livello nazionale: 44% a 40%. Robert F. Kennedy Jr è dietro, al 15%. Il Washington Post inaugura un suo ‘sondaggio dei sondaggi’, da cui risulta che Biden è dietro Trump sia a livello nazionale che negli Stati chiave e che la sua posizione è peggiorata nelle ultime due settimane.

Il presidente, però, non se ne dà per inteso. Ieri, nel Michigan, ha insistito sulla sua candidatura e sul fatto di essere l’unico democratico in grado di battere Trump: “Correrò e vincerò”, ha detto, mentre i suoi sostenitori scandivano “altri quattro anni” – uno slogan cui oggi è davvero difficile credere -.

Biden ha aggiunto: “Trump è un perdente… L’ho battuto una volta e lo rifarò… La stampa mi attacca perché sbaglio qualche nome, a Trump invece le fanno passare tutte”, anche quando “scambiòNancy Pelosi con Nikki Haley”. E ancora: “Trump lavora per le grandi aziende farmaceutiche e petrolifere, io lavoro per gli americani”. Il presidente è apparso molto energico e determinato nel comizio a Detroit, la sua sortita più convincente delle ultime settimane.

Ma forse è troppo tardi per rilanciare la sua campagna. I notabili democratici si sono mobilitati: due ‘pezzi grossi’ come Barack Obama e Nancy Pelosi si sono scambiati telefonate per valutare che fare e il capogruppo democratico alla Camera HakeemJeffries, che ha visto il presidente giovedì notte alla Casa Bianca, lo avrebbe – secondo fonti di stampa – ‘scaricato’, mentre sono ormai una ventina senatori e deputati usciti allo scoperto per chiedergli un passo indietro. La fronda anti-Biden è anche forte fra gli analisti e nei media. E da Hollywood, dopo il ‘siluro’ di George Clooney e una bordata di Michael Douglas, è anche arrivata la salva un po’ qualunquista di Matthew McConaughey, che bacchetta tutti i politici accusandoli di comportarsi come i protagonisti di un reality.

Ma il colpo decisivo potrebbe essere il congelamento dei fondi annunciato da un gruppo di donatori a ‘Future Forward’, scelto dalla campagna di Biden come principale comitato per la raccolta di fondi e che ha già investito ben 250 milioni di dollari in pubblicità televisive e online che cominceranno ad essere trasmesse dopo la Convention democratica il mese prossimo. La mancanza di fondi sarebbe un colpo di grazia per il presidente.

Gli alleati degli Stati Uniti presenti al vertice della Nato, da Emmanuel Macron a Keir Starmer, passando per Giorgia Meloni, hanno ufficialmente ‘fatto quadrato’ intorno a Biden. La Russia, invece, profitta dei suoi ultimi lapsus: “Tutto il mondo vede legaffes di Biden”, nota il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov; e la portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, scherza sull’esistenza “di un candidato filo-russo controllato dalla ‘mano del Cremlino'”, dopo che Biden scambia Zelensky per Putin.

Usa 2024: Orban indica Trump ‘uomo di pace’
Nell’imminenza della convention di Milwaukee che la prossima settimana lo designerà candidato del partito alla Casa Bianca, Trump riceve Orban accreditandosi come uomo di pace capace di porre fine al conflitto in Ucraina. Come, non si sa. Il premier ungherese ‘posta’ su X dei messaggi, foto e video: “Missione di pace 5.0 … Abbiamo discusso dei modi per fare la pace… La buona notizia è che The Donald troverà una soluzione!… Trump ha dimostrato durante la sua presidenza di essere un uomo di pace e lo sarà di nuovo!…”, Messaggi condivisi dall’ex presidente su Truth: “Grazie Viktor. Deve esserci la pace, e velocemente. Troppe persone sono morte in una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare”.

Nonostante le critiche e le minacce di ritorsioni europee per le sue iniziative senza alcun mandato, Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno del Consiglio dei Ministri dell’Ue, tesse una tela tra Kiev, Mosca, Pechino e Mar-a-lago, quasi sondando il terreno in vista di un ritorno di Trump.

Il magnate si appresta a fare, oggi, un ultimo comizio in Pennsylvania, uno Stato in bilico, prima della convention, inprogramma da lunedì a giovedì.

Usa 2024: Giuliani dovrà pagare
La richiesta di bancarotta presentata da Rudy Giuliani è stata respinta da un giudice: l’ex avvocato di Trump, e in precedenza sindaco di New York, condannato a pagare 148 milioni di dollari a due scrutatrici della Georgia per averle diffamate, dovrà dunque pagare. Lo riferiscono media Usa.

Per il giudice fallimentare Sean Lane, Giuliani “non è riuscito a fornire un quadro accurato e trasparente della sua situazione finanziaria nei sei mesi in cui il caso è stato pendente”.

Ruby Freeman e sua figlia Shaye Moss hanno ottenuto il maxi-risarcimento per le accuse infondate, da parte di Giuliani di aver commesso frodi elettorali nel 2020, a favore di Biden e contro Trump.

La richiesta di bancarotta aveva congelato il caso e tutte le altre cause civili pendenti sull’ex sindaco consentendogli, inoltre, di mantenere il controllo dei suoi beni. La sentenza riapre i procedimenti e rende esecutivo il risarcimento già deciso.

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