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Usa 2024: 121, Biden alla Abc, resto in corsa, ma le polemiche non si placano
Di Giampiero Gramaglia
Joe Biden esclude del tutto di potersi ritirare dalla corsa alla Casa Bianca, in un’intervista alla Abc di 22 minuti e in dichiarazioni fatte prima e dopo l’intervista. E Biden trona a definire il suo rivale Donald Trump “un bugiardo” e “un pericolo per la democrazia”.
Ma le dichiarazioni del presidente, pur fatte con insolito vigore, arrivano mentre la sua candidatura a un secondo mandato è oggetto di crescenti dubbi da parte di esponenti del partito democratico e donatori, molti dei quali gli hanno chiesto di ritirarsi.
Prima dell’intervista televisiva, Biden era stato in Wisconsin, uno degli Stati in bilico, confermando l’intenzione di restare in corsa.
Intanto, il senatore democratico della Virginia Mark Warner sta cercando, muovendosi sotto traccia, di mettere insieme un gruppo di senatori che chiedano al presidente di lasciare la corsa: l’idea è che Biden non può restare candidato dopo la negativa performance nel dibattito televisivo del 27 giugno con Trump. Warner è il presidente della Commissione Intelligence ed è considerato autorevole; inoltre, rappresenta uno degli Stati che i democratici devono assolutamente vincere a Usa 2024.
Alla Camera, sono (almeno) quattro i deputati democratici che chiedono a Biden un passo indietro: al texano Lloyd Doggett, il primo, si sono accodati Raul Grijamva, Seth Moulton e Mike Quigley. E il leader dei democratici alla Camera Hakeem Jeffries ha convocato un incontro virtuale domani, domenica, prima della ripresa dei lavori del Congresso dopo la pausa del 4 Luglio: fra i temi di cui parlare, la candidatura di Biden.
I media continuano a raccogliere e a riferire testimonianze di segni d’invecchiamento accelerato negli ultimi tempi nei comportamenti e nelle parole del presidente Biden, testimoniati da persone che gli sono spesso accanto o che lo hanno incontrato. Collaboratori, congressman, donatori e leader stranieri parlano di rallentamenti e di cali di concentrazione, anche se la versione ufficiale è che Biden resta mentalmente “sveglio”. Proprio ieri, l’ennesima gaffe: s’è definito “la prima vice-presidente nera Usa”, fondendo i due concetti che voleva esprimere, che è stato il vice del primo presidente nero e che la sua vice di origini afro-americane e indiane è la prima donna in quel ruolo.
Usa 2024: l’intervista di Biden alla Abc
L’intervista di Biden alla Cnn è stata seguita e sintetizzata da Serena Di Ronza, dell’ANSA. “Nessuno è più qualificato di me per la presidenza e per vincere la corsa” alla Casa Bianca: Incurante dei timori del partito e degli elettori, il presidente ribadisce che non intende lasciare e si dice sicuro di potere vincere le elezioni e restare in carica altri quattro anni. Biden appare più sicuro e incisivo rispetto alla disastrosa performance nel dibattito con Donald Trump, ma le sue parole non sembrano sufficienti a rassicurare gli elettori e spazzare via i dubbi sulla sua forma fisica e mentale.
Incalzato da George Stephanopoulos sui timori relativi alla sua età e al suo stato di salute, Biden cerca di smarcarsi alle domande. “Sono in buona forma. Non correrei se non credessi di poterlo fare”, dice, spiegando di sottoporsi a controlli medici di routine: “Non esiterebbero a dirmi che c’è qualcosa che non va”, aggiunge. Il presidente, però, non s’impegna a sottoporsi a una valutazione medica indipendente.
“Con la presidenza faccio un test neurologico completo ogni giorno”, sostiene, derubricando il flop nel dibattito in tv a “un brutto episodio”, che “non è indice di un problema più serio”. Biden ammette di essere arrivato al confronto esausto a causa di un brutto raffreddore, oltre che dei viaggi per e da l’Europa precedenti. “La responsabilità di come è andato il dibattitto è solo mia”, nota, stornando le critiche dai suoi collaboratori e denunciando quel “bugiardo patologico” di Trump, che ha ripetutamente mentito.
Biden non solo si mostra riduttivo sui dubbi sulla sua salute, ma mette in dubbio anche i sondaggi che lo danno in svantaggio su Trump. A Stephanopoulos che gli dice di non aver mai visto vincere un presidente con il 36% di indice di gradimento, Biden risponde: “Non credo a questo numero… Le nostre rilevazioni indicano altro… Ricordo che nel 2020 dicevano che non potevo vincere”.
E quando il giornalista lo incalza, facendogli notare che nel 2024 è molto più difficile, il presidente replica: “Non quando si corre contro un bugiardo patologico… Tutti i sondaggi indicano che è un testa a testa… Non penso che ci sia nessuno più qualificato di me per essere presidente e vincere la corsa… Sono il più qualificato”.
La performance del presidente non convince quanti la seguono. Molti democratici – stando ai media – non la ritengono abbastanza rassicurante. “Non ritengo che spazzerà via le preoccupazioni”, nota David Axelrod, l’ex consigliere di Barack Obama. A colpire è la decisione con cui Biden esclude un’uscita dalla corsa: lo farei solo per un intervento divino, “se me lo dicesse Lord Almighty”.
Per la campagna di Trump, Biden “nega i fatti” e il suo declino.
Usa 2024: posti di lavoro a giugno
In questa fase, le buone notizie a Trump arrivano solo dall’economia: a giugno, i posti di lavoro creati sono stati 206.00, più del previsto, confermando un trend di aumento giunto al 42 mese consecutivo – praticamente, da quando Biden è alla Casa Bianca -.
Però, è anche cresciuta la disoccupazione, al 4,1%, per l’arrivo suk mercato del lavoro dei giovani che hanno finito la scuola – è la prima volta dal novembre 2021 che la disoccupazione sale oltre il 4% -.
Secondo l’Ufficio delle Statistiche del lavoro, che elabora i dati, il mercato del lavoro offre posti, aumenti dei salari e capacità di spesa dei consumatori, nonostante i tassi di interesse restino alti e pesino sull’economia.
Usa 2024 : Trump prende le distanze da Project Sovereignty 2025
L’ex presidente Donald Trump, candidato repubblicano a Usa 2024, prende le distanze dal Project Sovereignty 2025, lanciato da un grande think tank conservatore, la Heritage Foundation, dopo che uno dei promotori, ha parlato di una “nuova rivoluzione americana.
Kevin Roberts, leader della Heritage Foundation, sostiene che l’Unione si prepara “a una seconda Rivoluzione americana”, che si farà senza spargimento di sangue, “se la sinistra lo permetterà” – frase che suona decisamente minacciosa -. Il Progetto 2025 prevede, tra l’altro, lo smantellamento di interi settori dell’Amministrazione pubblica, come il Dipartimento dell’Istruzione, e ‘dossieraggi’ dei funzionari pubblici.