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USA 2024: – 129, dibattito, Trump meglio di Biden, democratici in affanno
Di Giampiero Gramaglia
È stato una caporetto per Joe Biden, il dibattito per USA 2024 in diretta televisiva con Donald Trump dagli studi della Cnn ad Atlanta. Il presidente, che s’è presentato con la voce roca, è talora parso confuso e ha complessivamente dato un’impressione di fragilità, mentre l’ex presidente è stato, come suo solito, magari approssimativo, ma assertivo.
Media e analisti sono concordi: nel primo duello presidenziale tv di USA 2024 – il secondo e ultimo è previsto a settembre -, Biden è andato male. Voce debole e roca (per un raffreddore, ha tardivamente spiegato a metà dibattito la sua campagna), balbuzie più frequenti del solito, frasi confuse o ripetute meccanicamente, sguardo nel vuoto. Meglio la seconda parte del confronto, quando il presidente ha un po’ ritrovato vigore fisico e vis polemica.
Al termine del dibattito, il primo nella storia fra un presidente e un ex presidente, fra i democratici sono subito emerse “preoccupazioni” per la performance del loro ‘campione’. Fonti democratiche citate dalla Cnn parlano di “panico” nel partito. C’è chi ventila l’ipotesi che il presidente si faccia da parte; e c’è chi snocciola già alternative, come i governatori della California Gavin Newsom, del Michigan Gretchen Whitmer o della Pennsylvania Josh Shapiro, o la carta di riserva universale Michelle Obama, moglie dell’ex presidente Barack.
Nel mirino delle critiche è anche finita la campagna del presidente, che ha insistito per la sfida e che lo ha preparato per una settimana nel ritiro di Camp David. Trump, al confronto, è parso un leone vigoroso ed energico, capace di controllare la consueta aggressività, anche se ha dribblato domande e inanellato, come sue solito, imprecisioni al limite delle fandonie.
Eppure, il dibattito s’era aperto sotto eccellenti auspici per Biden, che nelle ore immediatamente precedenti aveva avuto la migliore raccolta fondi di tutta la sua campagna – la cifra non è stata, però, fornita -. Il presidente s’è presentato sul palco in condizioni fisiche non ottimali, mentre l’ex presidente, sempre tanto sicuro di sé quanto approssimativo, dava l’impressione di essere in forma.
Dopo il dibattito, Biden e la First Lady Jill sono intervenuti a un evento elettorale ad Atlanta, dove il presidente, parlando del rivale, ha detto: “Dobbiamo batterlo e lo batteremo e ho bisogno di voi per farlo” Ai giornalisti, Biden ha poi detto: “Penso che sia andata bene”. La moglie di Trump, Melania, non era ad Atlanta.
Il confronto fra Biden e Trump aveva alcune caratteristiche uniche, come alla vigilia facva notare l’Ap: entrambi i candidati, che hanno punti di vista radicalmente diversi su ogni tema, sono visti in modo negativo da una maggioranza di americani; ed entrambi hanno materiale da usare l’unio contro l’altro, com’è puntualmente avvenuto, ad esempioi, sulle vicende giudiziarie.
USA 2024: Biden – Trump, confronto a tutto campo
Il confronto è stato a tutto campo, economia e aborto, tasse e ambiente, immigrazione e diritti, Ucraina e Gaza, e altro ancora. I due conduttori della Cnn, Jake Tapper e Dana Bash, non hanno avuto difficoltà a mantenerlo ordinato e disciplinato: i due protagonisti non potevano interrompersi l’un l’altro o parlarsi addosso, perché, quando uno parlava, il microfono dell’altro era spento.
Nello studio della Cnn, il clima tra i due rivali è stato gelido: non si sono stretti la mano né prima né dopo e non si sono guardati durante i due stacchi pubblicitari: una conferma – nota Claudio Salvalaggio, che seguiva il dibattito per l’ANSA – “della astiosa distanza che li separa e della polarizzazione d’un Paese che non riconosce più l’avversario”.
Trump ha spesso portato il discorso sui migranti, quale che fosse il punto di partenza, e ha avuto qualche battuta velenosa nei confronti del rivale, tipo “Non so se ho capito quello che ha detto, forse non l’ha capito neppure lui”. Il test sull’età – 81 anni Biden, 78 Trump – e su lucidità e apparenza l’ha nettamente vinto il magnate.
Biden è partito subito maluccio, recuperando un po’ di energia solo nella seconda parte, quando era ormai tardi per fare una buona ‘prima impressione’ sulla platea dei potenziali elettori. I due si sono scontrati praticamente su tutto, accusandosi l’un l’altro di dire il falso. E i test di fact-checking dei media Usa dimostrano che avevano entrambi ragione: l’accuratezza non è stata regina in questo dibattito.
Il magnate ha attaccato sull’inflazione “che sta uccidendo il nostro Paese” e su quanto avviene lungo il confine con il Messico, da dove entrano “criminali e terroristi”. Biden ha vantato i suoi successi dopo il “caos” lasciato dal suo predecessore, accusandolo di avere favorito i ricchi con i tagli fiscali e di avere fatto crescere il deficit.
Agli antipodi anche in politica estera. Il magnate ha ripetuto che la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata se gli Usa avessero avuto un vero leader, ma non ha illustrato una ricetta per la pace. Quanto a Israele, “deve finire il suo lavoro con Hamas”: Biden “è diventato un palestinese che neppure i palestinesi amano perché è debole”.
Non sono mancati gli insulti personali. “Sei un perdente e un idiota”, attacca Biden, che definisce Trump un “criminale condannato”, accusandolo di avere tradito la moglie incinta con una pornostar e di avere la morale donnaiola di un gatto randagio. Il magnate replica che anche il figlio di Biden, Hunter, è un pregiudicato, e che il presidente potrebbe diventarlo appena lascerà l’incarico “per tutte le cose orribili che ha fatto”. Biden e Trump si sono scambiati la reciproca accusa di essere “il peggior presidente della storia americana”.
Trump ha vantato la sua splendida forma e ha sfidato il rivale a fare un test cognitivo, dicendosi certo che non supererebbe le prime domande. Biden ha ricordato di essere stato il senatore più giovane nel Senato Usa, prima di diventare il presidente più anziano. I due si sono sfidati a golf, ben sapendo che la partita difficilmente si giocherà mai. Verso la fine il magnate, accusato da Biden di aver istigato il 6 gennaio 2021 l’assalto al Campidoglio, ha definito ‘totalmente inaccettabile ogni forma di violenza alle prossime elezioni”. Ma si è impegnato a riconoscerne l’esito solo a condizione che esse siano “libere, giuste e legali”; e che, magari, le vinca lui.