Politica

Consiglio Ue, ok a von der Leyen, Costa e Kallas. L’Italia si astiene su Ursula e dice no agli altri due

28
Giugno 2024
Di Ilaria Donatio

Ursula von der Leyen, questa notte, ha ricevuto l’appoggio del Consiglio europeo per un nuovo mandato alla guida della Commissione europea. L’Italia, rappresentata dalla premier Giorgia Meloni, ha preferito astenersi: spetterà ora al Parlamento europeo dare il benestare finale sulle nomine del Consiglio, considerando che lì l’ex ministra della Difesa tedesca potrà contare sui voti dei popolari, dei socialisti e dei liberali, ma la sua maggioranza è di appena 38 seggi.

Il Consiglio europeo ha indicato anche la premier liberale estone Kaja Kallas, 47 anni, alla carica di Alto Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza, e si è dato un nuovo presidente nella figura di António Costa, 62 anni, l’ex premier socialista portoghese.

Sugli ultimi due, l’Italia della premier Meloni ha dato un voto negativo. Una volta ogni cinque anni, sulla scia delle elezioni europee, il Consiglio europeo prende le proprie decisioni sulle principali cariche comunitarie alla maggioranza qualificata. Poco, dunque, ha potuto fare l’Italia per bloccare i candidati indicati dalla maggioranza popolare-socialista-liberale. Anche l’Ungheria del premier nazionalista Viktor Orbán ha votato contro la signora von der Leyen.

Meloni: proposta sbagliata nel merito e nel metodo
“La proposta formulata da popolari, socialisti e liberali per i nuovi vertici europei è sbagliata nel metodo e nel merito”, ha scritto questa notte su X, la presidente del Consiglio. “Ho deciso di non sostenerla per rispetto dei cittadini e delle indicazioni che da quei cittadini sono arrivate con le elezioni. Continuiamo a lavorare per dare finalmente all’Italia il peso che le compete in Europa”.

Al netto del risultato elettorale in Italia, che ha premiato Fratelli d’Italia, a livello europeo il gruppo parlamentare dei conservatori, a cui appartiene il partito italiano, ha ottenuto poco più del 10% dei seggi. A differenza delle altre scelte del Consiglio europeo, le decisioni sulle cariche comunitarie vengono prese sulla base delle affiliazioni politiche, non degli interessi nazionali. L’alleanza popolare-socialista-liberale pesa per più del 50% dell’emiciclo, e conta nel Consiglio europeo 22 leader su 27.

Intanto von der Leyen ringrazia tutti
“Vorrei esprimere la mia gratitudine a tutti i leader europei“, ha commentato nella notte von der Leyen. “Cercherò la conferma della mia nomina al Parlamento europeo dopo aver presentato il mio programma politico per i prossimi cinque anni”. Ha poi aggiunto: “Sì, Giorgia Meloni si è astenuta sulla mia nomina, ma è importante lavorare bene al Consiglio con l’Italia, così come con gli altri Stati membri, è un principio che seguo sempre”.

L’agenda della prima giornata del Consiglio Europeo a Bruxelles, che ha visto la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aveva come punti principali oltre alla guerra in Ucraina, Medio Oriente, Difesa e top jobs, i ruoli apicali delle istituzioni europee.

I numeri in Parlamento: a metà luglio il voto di fiducia
La maggioranza conta su 399 seggi rispetto ai minimi richiesti di 361: von der Leyen potrebbe voler allargare il proprio bacino di deputati verso sinistra e verso destra. Da tempo guarda alla possibilità di ottenere voti anche da alcuni partiti conservatori, come Fratelli d’Italia o la N-VA belga. Nel contempo può anche sperare di ottenere l’appoggio di alcuni partiti verdi. L’atteso voto di fiducia potrebbe tenersi già a metà luglio a Strasburgo.