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Usa 2024: – 137, offensiva fondamentalista, Louisiana impone comandamenti a scuola
Di Giampiero Gramaglia
Dalla Louisiana, arriva l’ennesimo esempio di come una fetta degli Usa stia vivendo una fase d’involuzione fondamentalista cristiana: dopo le leggi che vietano quasi integralmente l’aborto, e dopo quelle che impongono di insegnare a scuola il creazionismo accanto all’evoluzionismo, ecco un primo Stato dell’Unione imporre che, a partire dal 2025, i Dieci Comandamenti siano esposti nelle classi di tutte le scuole pubbliche.
Esattamente l’opposto di quanto deciso, anni fa, dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: nessun simbolo religioso nelle aule delle scuole pubbliche.
La legge della Louisiana firmata dal governatore repubblicano Jeff Landry prevede che le ‘tavole della legge’ siano esposte su poster facili da leggere e siano accompagnati da quattro paragrafi esplicativi, in cui si dice che sono stati parte dell’istruzione pubblica americana per quasi tre secoli. I poster saranno pagati da donazioni e non con fondi pubblici.
L’esempio della Louisiana potrebbe suscitare lo spirito di emulazione di altri Stati ad alta intensità di fondamentalisti cristiani.
Con l’eccezione di quelle sull’aborto, le leggi più tradizionaliste non avranno, probabilmente, impatto sui risultati delle elezioni, anche perché sono adottate in Stati a prevalenza repubblicana, dove la vittoria del candidato repubblicano è quasi scontata.
La disposizione della Louisiana – scrive l’Ap – “è parte di una più ampia campagna dei gruppi cristiani conservatori per amplificare le espressioni di fede pubbliche e innesca, come risposta, contestazioni legali che possono finire alla Corte Suprema”.
A livello nazionale, i sondaggi che si succedono confermano un sostanziale testa a testa fra i due maggiori candidati ‘in pectore’: a una settimana dal loro primo dibattito televisivo, giovedì 27 giugno, il presidente Joe Biden e l’ex presidente Donald Trump sono pari al 49% delle preferenze, secondo un rilevamento di Marist per la radio e la tv pubbliche, Npr-Pbs News (un mese fa, Biden era al 50% e Trump al 48%: il margine di errore del sondaggio è superiore alle variazioni ora registrate).
Usa 2024: attesi verdetti Corte Suprema
La Corte Suprema degli Stati Uniti deve emanare decisioni significative sull’aborto, le armi e l’immunità presidenziale, in questo suo ultimo scorcio di attività prima della pausa estiva: verdetti tutti destinati ad avere un impatto su Usa 2024, specie quello sull’immunità cui sono variamente collegati i processi che attendono l’ex presidente Donald Trump (e che non saranno comunque celebrati prima del voto).
Trump rivendica un’assoluta immunità presidenziale, che lo metterebbe al riparo dai procedimenti in atto a Washington per l’insurrezione del 6 gennaio 2021, in Georgia per le pressioni esercitate sulle autorità statali per rovesciare l’esito del voto e in Florida per le centinaia di documenti riservati sottratti alla Casa Bianca e (malamente) custoditi a Mar-a-lago.
Sull’immunità, la Corte Suprema ha ascoltato le parti in aprile ed è apparsa scettica sul principio d’una immunità assoluta. Ma una maggioranza dei giudici è sembrata incline a riconoscere al capo dell’esecutivo una qualche forma di protezione, distinguendo tra atti ufficiali e atti privati. Molti media Usa prevedono, dunque, una sentenza di compromesso, che potrebbe comportare un riesame dei capi d’accusa nei confronti di Trump – e, quindi, un ulteriore slittamento dei suoi processi -.
I giudici supremi dovranno anche decidere se la legge federale dell’ostruzionismo può essere o meno usata per perseguire i protagonisti dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 – la legge è stata usata in molti dei giudizi già pronunciati per quegli eventi -.
Altre decisioni della Corte Suprema attese riguardano l’aborto nei casi di emergenza, negli Stati che hanno imposto il divieto assoluto alle interruzioni di gravidanza, e la costituzionalità di una legge federale che vieta il possesso di armi alle persone soggette a ordinanze restrittive per violenza domestica.
Secondo fonti di stampa, screzi sarebbero emersi fra i giudici conservatori della Corte Suprema (sono sei su nove, tre scelti da Trump durante la sua presidenza), in particolare su come leggere, o interpretare, la Costituzione. Il giudice più anziano, Clarence Thomas, un nero, da mesi criticato per comportamenti eticamente inappropriati, vorrebbe basarsi “sulla storia e la tradizione”; la giudice più giovane, Amy Comey Barrett, cattolica, sarebbe fautrice di un approccio meno conservativo.