Cultura

Sostenibilità e innovazione al Salone del Mobile di Milano. Ripensare lo spazio è la sfida del futuro

09
Settembre 2021
Di Redazione

di Alessandro Caruso

Il bello del Salone del Mobile, ogni anno, è che rappresenta un terreno di riflessione estremamente contemporaneo su come si evolve la concezione dello spazio, sulla base delle abitudini e necessità che cambiano. Insomma propone soluzioni per scandire il tempo della nostra vita. Per questo è di fondamentale importanza per leggere il presente e immaginare il futuro. E non stupisce che all’inaugurazione, il 5 settembre, sia intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il “Supersalone” 2021, così lo ha battezzato il curatore, l’architetto e urbanista Stefano Boeri, sin dall’ingresso alla Fiera di Milano Rho chiarisce subito l’orientamento: il tema della sostenibilità è un leit motiv che accompagna la rassegna. Sono stati piantati, infatti, un centinaio di alberi, un piccolo bosco urbano creato in collaborazione con Forestami. È un teaser del grande progetto che sarà realizzato entro il 2030 nell’area metropolitana meneghina e che consiste nella messa a dimora di tre milioni di alberi. Il green e l’innovazione sono i temi cardine del Salone del Mobile 2021. Ed è chiaro nella scelta dei materiali utilizzati, nelle idee proposte per la casa, per gli uffici. E la selezione è vastissima. Sono ben 425, infatti, i brand presenti nei quattro padiglioni e 1.900 i progetti esposti.

Il segno del Covid ha condizionato il lavoro delle tante aziende espositrici negli ultimi 18 mesi. E anche questo è un segnale delle necessità che cambiano. L'attenzione agli spazi dedicati allo smart working, ad esempio, è subito individuabile e si applica trasversalmente ai mobili di ogni stanza, dalle cucine multifunzionali alle forme ottimizzate del mobilio per camere da letto.

«Ho sempre vissuto un Salone che, in ogni edizione, è stato capace di mettersi in discussione, di guardare alle trasformazioni della società, di analizzare sfide e cogliere opportunità. Di cambiare punto di vista. È ciò che abbiamo fatto scegliendo la strada di un supersalone – ha confermato Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile -. Abbiamo rotto gli schemi per non restare fermi in una situazione che avrebbe potuto impoverire il sistema e compromettere il primato di Milano. Non è stato facile, ma l’aver scelto una nuova strada e colto l’occasione di fornire nuove visioni di brand e prodotti è segno di quanto grande sia la forza del nostro design, che, coniugando tradizioni culturali, creatività dei protagonisti, capacità innovativa dell’industria e dei territori, ci permette di guardare al futuro con fiducia».

Ma il termometro del mercato del design è anche condizionato dall’andamento di una delle filiere più rilevanti del settore, quella del legno. «La produzione complessiva della filiera legnoarredo è di 39 miliardi di euro, il macrosistema arredamento vale 21 miliardi di euro di cui 11 miliardi destinati all’export, e nel primo semestre è cresciuto del 14,3% sul 2019, con un recupero in particolare sul mercato italiano – ha detto il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, grande protagonista al Salone del Mobile -. Abbiamo fatto il bene della filiera e riaffermato la leadership del nostro comparto, della città di Milano e del Sistema Italia. Per FederlegnoArredo il “supersalone” rappresenta un segnale di presidio e di ripartenza, che in attesa del Salone del Mobile 2022, darà sostegno ai processi di internazionalizzazione e riconoscibilità al made in Italy nei mercati globali».

Per Milano il Salone rappresenta il momento principe di una settimana, la Milano Design week, che conferma la centralità del capoluogo lombardo per l’intero settore. Gli eventi del Fuorisalone, infatti, che costellano la città, sono una galassia di mostre, incontri e interventi artistici, tra cui, quest’anno, anche “Be Water” il gigantesco murale, lungo 30 metri e alto 10, firmato dall'artista Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari, inaugurato il 6 settembre; o l'installazione, promossa dal Comune di Milano e da Milano Sport e realizzata in collaborazione con il brand di moda spagnolo Desigual, che riproduce il corpo di una donna distesa completamente ricoperto d'acqua, lasciandone emergere solo le mani e il viso. A cui si aggiungono i tanti eventi espositivi promossi dalle principali istituzioni museali milanesi.

«Insieme alla Biennale del Cinema di Venezia, il “supersalone” di Milano ha richiamato l’attenzione del mondo intero sul coraggio e la grande forza della creatività e dell’imprenditoria italiana – ha detto il curatore Stefano Boeri -. In un momento ancora difficile della nostra storia, il “supersalone” anticipa il futuro delle Fiere e delle grandi esposizioni, proponendo un evento aperto sia alle aziende sia al pubblico, con i prodotti in presenza ma prenotabili per l’acquisto on-line, un allestimento totalmente riutilizzabile e ricchissimo di contributi artistici e culturali. Dopo il lungo inverno dell’epidemia, ecco finalmente un raggio di futuro».

Un futuro che nel prossimo mese passa anche per la tornata elettorale amministrativa di Roma e Milano. Un’elezione che selezionerà la governance chiamata a dare risposte concrete sul ripensamento della città in funzione di un tempo nuovo che ci attende, dominato dalla filosofia “glocal”, applicabile anche all’impostazione urbanistica. E questo è un tema su cui i futuri amministratori dovranno saper dare risposte convincenti.