Politica
Prometto, prometto: poi mantengo?
Di Elisa Tortorolo
A “Un giorno da pecora”, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra prima delle Europee aveva detto: ‘sono sicuro che supereremo il 5%. E, se non succede, prometto che mi tingo una ciocca di capelli di verde’. Visto l’inaspettato risultato elettorale di Avs, che alla fine ha preso quasi il 7% dei voti, possiamo dire che il tanto amato green, per il sodale di Fratoianni, da delizia non si è trasformato in croce. A doversi tingere di rosso, invece, sarà Matteo Richetti, che aveva giurato di farlo qualora Azione non fosse arrivata al 4%: la lista di Calenda, infatti, ha ottenuto solo il 3,5%. Non vedremo, infine, un’Alessia Morani interamente bionda, perchè l’esponente del Pd non è stata eletta nella circoscrizione Centro: al suo posto è scattato il seggio, per il rotto della cuffia, per l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio.
Se venissero rispettate tutte le promesse di campagna, poi, tra poche settimane vedremo uno Stefano Bonaccini pronto per la prova costume: il Presidente dell’Emilia Romagna aveva infatti annunciato che avrebbe perso otto chili in caso di vittoria. Di preferenze ne ha raccolte quasi 400mila: siamo sicuri quindi che Bonaccini inizierà la dieta volentieri. Il fioretto di dimagrire, peraltro, non è nuovo alle cronache né alle campagne elettorali: tuttavia, anni fa non portò così bene all’attuale Presidente di Regione Puglia Michele Emiliano, il quale, nella corsa alle primarie del Pd del 2017, sfidava Matteo Renzi all’urlo di ‘se vinco perdo venti chili, anche se in Italia è difficilissimo perchè è il posto in cui si mangia meglio al mondo’.
Rimanendo in tema cibo purtroppo non vedremo il generale Vannacci, fresco di elezione (ha raccolto circa 530mila voti), in versione venditore di kebab. Il candidato della Lega, infatti, a chi lo criticava per le sue posizioni anti-migranti nonostante l’aspetto fisico non propriamente nordico, nelle scorse settimane replicava: ‘nella mia vita ho spalato la merda, scavato trincee, mangiato larve e intonacato muri. Se perdo, non ho problemi ad andare a fare il kebabbaro’.
Forse per scaramanzia in questa campagna non si era sperticato in promesse il leader del Carroccio Matteo Salvini, nonostante il suo rapporto tormentato col fumo fosse stato più volte in passato oggetto di promesse elettorali. I più ricorderanno di quando annunciò che avrebbe smesso di fumare a seguito del sorpasso su Forza Italia alle elezioni politiche del 2018, per poi ricominciare con dirette Facebook in cui si mostrava con la sigaretta soltanto pochi mesi dopo: sia mai che, visto il risultato deludente della Lega che non arriva al 10% e considerato il controsorpasso del partito di Tajani, il vicepremier leghista non riprovi a tenersi lontano dal tabacco?
A spendersi in promesse di questa campagna, comunque, anche i liberali di centro: Federico Pizzarotti, ex sindaco di Parma candidato con Azione, aveva detto che se Bonino e Renzi si fossero alleati per correre insieme alle Europee, si sarebbe gettato nel torrente Baganza. Pizzarotti ha mantenuto la promessa, si è tuffato in diretta tv, e ha rilanciato: ‘Se eletto, mi bagno con un secchio a Bruxelles’. Visto il triste epilogo dell’ormai fu Terzo Polo – con entrambe le liste che non superano lo sbarramento e non approdano quindi a Bruxelles -, non avremo il piacere di assistere a questo spettacolo.
Proprio dalle file del centro, del resto, ormai tanto tempo fa arrivò la promessa più famosa e meno mantenuta di tutte. Matteo Renzi, sconfitto al referendum costituzionale del 2016, annunciava: ‘lascio la politica’. Chissà che, dopo questa sonora sconfitta, non sia l’ora per Renzi di rispettare quel lontano impegno.