Politica

Tra slogan cringe e stranezze, l’Europa va alle urne

07
Giugno 2024
Di Ilaria Donatio

Scrive bene il direttore de Il Foglio nel suo pezzo di apertura di oggi: “La ragione per cui in campagna elettorale si parla poco di Europa, e si parla più di sciocchezze, di folclore, di tappi delle bottiglie, è che ai partiti anti europeisti la campagna elettorale per le Europee crea imbarazzi per ragioni evidenti”: neanche loro riescono a essere fino in fondo contro l’Europa. Un’Europa che non è più la stessa di prima, pur rivelandosi spesso un “insieme confuso e irrisolto di realtà istituzionali che governa il nostro continente”, di fronte alla pandemia, alle guerre, all’inflazione, alla crisi energetica e a quella delle materie prima.
E vale per lei quello che Pietro Calamandrei disse a proposito della libertà, “ci si accorge della sua importanza solo quando questa viene a mancare“:

Ma nonostante ci siano ragioni di cui essere orgogliosi per le risposte che l’Europa unita è riuscita ad attrezzare ai tanti momenti critici degli ultimi cinque anni, i leader politici continuano a litigare, in campagna elettorale si è parlato soprattutto di fesserie e i momenti cringe si contano sulle dita di due mani.

Le stranezze che ci saremmo risparmiati
Dalla par condicio per giornalisti di Maria Elena Boschi al siparietto Meloni-De Luca, dagli “uomini incinti” di Salvini, passando per “in Ucraina avrei voluto una Tienanmen” di Tarquinio e per il “se devi farti una canna fattela bene” di Lollobrigida.
È stata la campagna elettorale per le Europee 2024, quella delle sparate e degli slogan più cringe di sempre. Se ne sono viste e sentite di tutti i colori: talmente tante da ispirare i meme dei prossimi mesi.

Tanto cringe negli slogan
Molti gli slogan che i giovani definirebbero cringe. Come quello di Leoluca Orlando, candidato di Alleanza Verdi e Sinistra, che dichiara: “Io sono razzista. Perché difendo la razza umana”. Oppure, restando nel centrosinistra, Elisabetta Gualmini (Pd) che ha scomodato Alberto Angela mentre contempla i suoi santini. E che dire di Cecchi Paone (Stati Uniti d’Europa) che si è fatto mettere “detto Pavone” sulla scheda elettorale, sostenendo che molti elettori potrebbero ritenerlo un parente di Rita Pavone? Per citarne solo alcuni.

Una campagna digitale e di guerriglia in Spagna
C’è da dire che quanto a stranezze e sparate, gli euro-candidati italiani sono in ottima compagnia. 
In Spagna, per esempio, Alvise Pérez, agitatore politico e personaggio dei social media, è riuscito a raccogliere le 15.000 firme necessarie per candidarsi alle elezioni europee in sole due settimane, mobilitando le centinaia di migliaia di follower sui suoi canali e social  Telegram e Instagram.

Per anni, Luis “Alvise” Pérez Fernández ha costruito una comunità virtuale attorno ai suoi controversi video in cui denuncia la presunta corruzione dei politici e il deterioramento istituzionale e morale di cui, secondo lui, soffrono la Spagna e l’Europa. Alvise sostiene di essere contro tutti i partiti politici a prescindere dall’ideologia. Ecco perché la sua – sostiene – è una campagna elettorale “digitale e di guerriglia”.

No, una croce troppo grande non invalida il voto in Germania
Intanto, sui social media tedeschi si stanno diffondendo voci false sul modo in cui si può invalidare per errore il proprio voto alle elezioni europee e la tesi è che si tratti di un complotto contro il partito tedesco di estrema destra Afd.

Alcune immagini pubblicate su TikTok istruiscono gli elettori tedeschi su come segnare la propria scheda elettorale quando si vota per le elezioni europee. I post avvertono che una croce che si inserisce perfettamente all’interno del cerchio è corretta e verrà conteggiata, mentre una croce che si estende oltre i bordi è sbagliata e verrà squalificata.
Affermazioni prive di fondamento a cui moltissimi hanno tuttavia dato credito!

Partiti strani d’Europa
Alle elezioni europee del 2024 si potrà votare per il partito dei gatti soriani, oppure per quello degli automobilisti, o ancora per quello che spinge per rapporti migliori tra l’Unione Europea e gli alieni. Sono questi alcuni dei partiti più strani e provocatori che si presenteranno alle urne in alcuni degli Stati membri Ue (solo i cittadini di quei Paesi potranno votarli).

Die PARTEI
In Germania si presenterà per la terza volta consecutiva alle elezioni europee – dopo l’exploit del 2019 – Die PARTEI (‘Il Partito’), dove PARTEI è l’acronimo di ‘Partito per il lavoro, lo stato di diritto, la protezione degli animali, la promozione delle élite e l’iniziativa democratica di base’. Fondato nel 2004 e in grado di eleggere per due volte al Parlamento Ue il proprio leader, Martin Sonneborn, il partito satirico più celebre e improduttivo di tutta l’Unione cerca una nuova affermazione alle urne con una serie di proposte provocatorie: voli a corto raggio “solo per uccelli e insetti, e per la presidente della Commissione von der Leyen, che potrà continuare a volare tra Bruxelles e Strasburgo, freno al prezzo della birra e del kebab.

Partito del cane a due code
Chi è nato in ottica satirica ma ora vorrebbe fare la differenza in Ungheria e in Europa è il Partito del cane a due code (Magyar Kétfarkú Kutya Párt), fondato nel 2006 nella città di Szeged (e registrato ufficialmente nel 2014) per prendersi gioco dei partiti tradizionali e oggi in corsa con la candidata Marietta Le per un seggio al Parlamento Ue.

Il partito del gatto soriano
A proposito di animali, in Repubblica Ceca si presenta alle elezioni il Partito del gatto soriano (Mourek), fondato come formazione politica satirica – ma non troppo – per il miglioramento della capitale Praga e ora in corsa per un posto al Parlamento Ue con un programma basato su clima, trasporti, migrazione, euro e diritto di veto.