Politica
Quella curiosa schizofrenia che colpisce media e politica
Di Daniele Capezzone
Fenomeno curioso: si potrebbe perfino parlare di una sorta di schizofrenia, di stravagante scissione. Da un lato, molti media e settori rilevanti della nostra politica sono preoccupati e in qualche caso scandalizzati (giustamente) per l’invadenza a casa nostra del radicalismo islamico e delle sue manifestazioni meno rassicuranti: la pretesa di fare indottrinamento perfino verso i bambini più piccoli, le prediche infiammate nelle università, l’odiosa pratica della sottomissione delle donne, la convinzione – in ultima analisi è qui il cuore del problema – di far prevalere la sharia sulla legislazione ordinaria.
Peccato che però queste stesse preoccupazioni svaniscano, o addirittura si capovolgano di segno, quando ci si sposta a considerare il conflitto in Medio Oriente: in quel caso, molte voci – incredibilmente – mostrano inquietudine non per i comportamenti di Hamas ma per quelli di Israele, come se la minaccia non venisse dalle belve dell’islamismo fondamentalista ma dall’unica democrazia presente in quell’area.
Come si fa a non comprendere che si tratta della medesima partita, della stessa sfida che avviene su due diversi terreni? Là, il tentativo degli integralisti è quello di cancellare l’ultimo avamposto occidentale (quindi: della democrazia e della libertà); qua, l’operazione avviene per un verso attraverso la minaccia violenta (azioni di terrore, ecc) e per altro verso attraverso un’avanzata silenziosa che punta sulla stanchezza, sulla pigrizia, sui riflessi lenti delle nostre società.
Ma si tratta di due aspetti differenti dello stesso confronto di fondo. Peccato che troppi fingano di non comprenderlo, o non lo comprendano affatto.