Leader e partiti non hanno bisogno dei nostri consigli: sanno benissimo sbagliare (o azzeccare: è decisamente più probabile) da soli.
E tuttavia ci permettiamo di segnalare un tema che non ci pare granché presidiato, e che non è nemmeno totalmente intercettabile dai sondaggi nelle sue eventuali conseguenze finali.
Mi riferisco alla partecipazione al voto alle prossime Europee. Allo stato, la sensazione è quella di un larghissimo disinteresse dell’opinione pubblica. Il meteo (ora abbastanza negativo, ma magari, in quel weekend, splendido) potrebbe fare il resto, inducendo moltissimi a passare il sabato e la domenica in spiaggia più che al seggio. Peraltro proprio il fatto che non ci sia un lunedì come giornata di voto supplementare ma un sabato rischia di disorientare alcuni elettori.
Il mancato faccia a faccia Meloni-Schlein, in questo senso, è un’occasione persa per tutti, paradossalmente anche per gli altri partiti che l’hanno fortemente osteggiato fino a impedirlo: quell’evento televisivo avrebbe acceso i riflettori sulla competizione. E invece prevale una calma piatta.
A nostro avviso, tutti farebbero indistintamente bene a preoccuparsi: se l’affluenza crolla, si entra in un’area di totale incertezza e imprevedibilità, nel senso che nessuno può preventivamente identificare quale area politica sarà o sarebbe più colpita dall’astensione aggiuntiva. Morale: i risultati diverrebbero un autentico terno al lotto.
Occhio alle sorprese, dunque.