Politica
La politica a colpi di emendamenti, +49% nell’ultima legislatura
Di Giampiero Cinelli
La politica nel post Covid si fa a colpi di emendamenti. Sempre meno le iniziative legislative a firma del parlamento o miste, assai prevalenti quelle ad opera del governo, e attraverso molti decreti (poi da convertire). Ecco perché fioccano i ritocchi, che gli esecutivi in realtà non disdegnano del tutto, come potrebbe sembrare seguendo le dinamiche del palazzo, in quanto oggi è il modo principale per migliorare un testo. Stando ai dati del Servizio Studi della Camera, aggiornati al 13 aprile 2024, nell’ultima legislatura le 115 leggi approvate constavano in totale di 4.892 commi, a cui si sono aggiunti 2.382 commi.
Di queste, 2.720 sono decreti legge, (su cui si è lavorato a 674 emendamenti), 1.749 leggi erano di iniziativa del governo (con 677 emendamenti), 391 erano testi di iniziativa parlamentare (solo 14 emendamenti), 32 di iniziativa mista per 17 emendamenti.
L’ultima dimostrazione di tale contesto è la legge sull’Autonomia Differenziata di Calderoli, su cui sono gravitate tra le 2.200-2.400 proposte di correzione, poi tagliate bruscamente dalla maggioranza, ammettendo al voto soltanto il 2% degli emendamenti. In molti casi infatti le cataste di carta sono anche uno strumento di ostruzionismo (forse addirittura legittimo, vista la situazione e il fatto che, spesso, la maggioranza arriva ai tavoli con testi riguardanti molteplici materie, o leggi blindate su cui gli stessi membri della coalizione hanno già trovato una ferrea intesa preliminare), ma come abbiamo detto all’inizio, sembra anche che ormai i politici stiano trovando un nuovo equilibrio in cui nella battaglia parlamentare, e nelle eventuali convergenze che a volte ci sono, c’è un carattere molto burocratico e poco dialettico.
L’uso degli emendamenti è cresciuto del 49%, addirittura del 61,5% rispetto ai decreti legge. Il 30% delle azioni emendative appartengono all’opposizione.
Considerando i testi in blocco e non gli articoli, sono 33 (al 13 aprile) i testi approvati di iniziativa del governo, più 50 decreti legge. Le due leggi di bilancio hanno assorbito, in tutto, 1.694 commi. Il numero di correttivi cala in modo rilevante quando si parla di leggi promosse autonomamente da deputati e senatori e per quelle di iniziativa mista. Ma anche in quest’ultimo caso la percentuale di intervento è cresciuta, precisamente del 53,1%: il caso delle due iniziative di legge miste, una governo e Parlamento l’altra Cnel e Parlamento, con 17 commi in più.