«Lo Ius soli è una legge di principi e un grande partito di fronte a una legge di principi, si batte, decide e convince. L’unica cosa che un grande partito non fa è rinunciare e noi non rinunceremo!». Il messaggio del ministro dell’Interno Marco Minniti, in occasione della convention del Pd a Portici e diretto e deciso. E il premier Gentiloni sembra averlo recepito. Come scrive anche la Stampa questa mattina, infatti, il capo del governo è pronto a porre la fiducia sullo ius soli, mettendo da parte le ultime divergenze sorte in occasione della nomina del governatore di Bankitalia. «Se dopo il passaggio della legge di Stabilità al Senato, ci saranno le condizioni politiche, il governo è pronto a mettere la fiducia», ha affermato il premier a Portici. A palazzo Chigi era già stato tutto previsto: a partire dal 23 novembre, il Senato avrà teminato la pratica “legge di Stabilità”, e qualora le condizioni lo consentiranno, potrebbe essere messa la fiducia sulla legge di cittadinanza. E approvarla. Nel mezzo ci sono le elezioni siciliane del 5 novembre, oramai elette a discrimine epocale tra “prima” e “dopo”. Sulla strategia del governo, Renzi non si nasconde: «La legge sullo Ius soli è una proposta del Pd da sempre e se il governo deciderà di mettere la fiducia il partito la voterà convintamente. La decisione se mettere la fiducia è tutta nelle mani di Gentiloni».