L’onda della destra – per la prima volta nella storia politica del continente – potrebbe conquistare un deputato su cinque che siederà nel nuovo Parlamento europeo. Ma quest’onda non sarà così travolgente da cambiare i rapporti di forza a Strasburgo: lo scenario più probabile sarà una Große Koalition con popolari, socialisti e liberali.
È quanto emerge da un sondaggio Ipsos per Euronews che – sulla base di quasi 26 mila interviste realizzate nei diversi paesi europei – fa una proiezione dei risultati del voto di giugno, tradotti in seggi e in possibili alleanze tra le forze politiche.
Si ampliano le “case” delle destre
Sembra profilarsi all’orizzonte, dunque, una sorta di “maggioranza Ursula”, la stessa che nel 2019 ha portato all’elezione della presidente von der Leyen. Secondo la mappa disegnata da Ipsos, si allargheranno entrambe le case che in Europa ospitano partiti di destra: sia ECR che è il Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei con Fratelli di Italia come primo partito, sia Identità e Democrazia, dove c’è la Lega e che è a traino lepenista. E in ben sei paesi, il primo partito appartiene a questi due gruppi: due per Ecr (tra i quali, Italia e Lettonia) e quattro per ID (Francia, Austria, Belgio e Olanda). Con i socialisti che restano il primo partito solo al Nord (Svezia, Danimarca e Lituania) oltre che a Malta, e i Popolari ancora dominanti in 12 paesi su 24 (tra cui Germania, Spagna e Polonia).
Tutti i numeri
Dai numeri, Identità e Democrazia passerebbe da 59 a 81 europarlamentari, i liberali di Renew Europe, scenderebbero dai 102 attuali a 85 ed ECR salirebbe da 68 a 76. Stabili i Popolari (con 177 seggi) e i socialisti e democratici (136). Giù Verdi (55) e sinistra (42).
Un movimento – secondo questa proiezione confortata dalla crescita, graduale negli anni e complessiva, della destra radicale in tutta Europa – che sarebbe in direzione contraria rispetto alla parabola italiana, dove la Lega perde pezzi a vantaggio di FdI.
Potrebbe vincere una “maggioranza Ursula”
Ed ecco la domanda delle domande: chi vincerà le prossime elezioni europee? Secondo Ipsos, la coalizione “Ursula” avrebbe 398 seggi su 720 e con il 55,3% (che con i Verdi diventerebbe il 62,9%) potrebbe conquistare la maggioranza a Strasburgo: dunque un’alleanza di popolari, socialdemocratici e liberali.
Certo, i numeri sono numeri e potrebbero restare, nella loro asettica precisione, validi solo sulla carta. Perché infinite possono essere le variabili: per esempio, se il Ppe non accettasse intese con i partiti di destra, potrebbero pesare i veti incrociati nonché i franchi tiratori che diverse volte hanno tirato brutti scherzi, facendo correre più di un rischio a risultati che parevano scontati.
Le questioni che pesano sul voto
E poi ci sono i temi – in particolare ambiente e guerra in Ucraina – che oggi sono reputati più divisivi dai cittadini: solo il 37% di loro, infatti, ritiene che l’attuale Commissione abbia fatto un buon lavoro. Per non parlare del Green Deal, approvato e su cui è stata fatta una parziale retromarcia. Ma pesano sulle sorti del voto europeo anche i temi dell’immigrazione e la corsa dei prezzi.
Su tutto questo, vige la massima incertezza e nel dare forma alle maggioranze del prossimo Parlamento incideranno molto le scelte di Renew e dei Popolari.