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Usa 2024: – 245, Haley vince a Washington, DC; Corte Suprema su 14° emendamento
Di Giampiero Gramaglia
La prima vittoria, che potrebbe anche restare l’unica ed essere l’ultima. Mentre s’attende il verdetto della Corte Suprema sull’eleggibilità di Donald Trump, e nell’imminenza del Super-Martedì, che domani assegnerà, con le primarie in 15 Stati, 874 delegati repubblicani, oltre un terzo dei 2.429 alla convention, Nikki Haley, la sola rivale di Donald Trump rimasta in lizza per la nomination, s’è aggiudicata, domenica, le primarie nel Distretto di Columbia, dove sorge Washington, conquistando i 19 delegati in palio.
Haley è così salita a 43 delegati, ma Trump è già a quota 244. Ron DeSantis e Vivek Ramaswamy ne hanno rispettivamente 9 e 3: entrambi, però, si sono già ritirati e hanno di fatto conferito i loro all’ex presidente.
Il successo di Haley, che mette un termine alla striscia di vittorie di Trump, non giunge inatteso, perché a Washington i repubblicani sono modesta minoranza – solo 22 mila gli elettori registrati – e l’ex presidente vi gode di una bassissima popolarità. Qui, nel 2020, Trump, che era in carica, vinse, ma correva da solo; nel 2016, quando la partita per la nomination era ancora aperta, arrivò terzo.
Il magnate ha infatti ironizzato sulla vittoria di Haley, tornando a insultarla in un post sul suo social Truth e a chiamarla “cervello di gallina”: “Mi sono tenuto volutamente alla larga da Washington – scrive Trump, a cose fatte -, la ‘palude’, pochissimi delegati e nessun vantaggio. ‘Cervello di gallina’ ha speso lì tutto il suo tempo, il suo denaro e i suoi sforzi”.
Trump ricorda che “i numeri davvero grandi arriveranno nel Super Martedì”. E su questo ha ragione: si vota, infatti, in Stati importanti come California, Texas, e, inoltre, Alabama, Colorado, Minnesota, Massachusetts, Virginia, North Carolina e vari altri.
Proprio perché in Colorado si vota domani, è attesa per oggi la sentenza della Corte Suprema Usa sull’esclusione di Trump dalle primarie di quello Stato, decisa dalla Corte Suprema statale in virtù della sezione 3 del 14° emendamento della Costituzione, che bandisce dai pubblici uffici quanti hanno tradito il giuramento fatto sulla Costituzione.
In attesa del verdetto della Corte Suprema Usa, la sentenza della Corte Suprema statale è congelata e, quindi, Trump può partecipare alla consultazione. Ma il verdetto della Corte Suprema Usa varrà anche per tutti quegli altri Stati in cui la questione è stata posta. Nell’udienza preliminare, i giudici di Washington erano parsi scettici sulle argomentazioni di quelli di Denver.
Intanto, Haley fa un passo indietro sull’endorsement a Trump, nel caso egli ottenga la nomination dei repubblicani. “Non sono obbligata a sostenerlo”, dichiara l’ex governatrice della South Carolina alla Nbc. L’ex governatrice ha pure criticato il Partito repubblicano, “il partito di Trump” che “non è più quello di una volta”.
Usa 2024: come Biden, anche Trump inanella gaffes
(ANSA) Joe Biden non è l’unico in corsa per la Casa Bianca a commettere gaffe attribuibili, forse, all’età avanzata. Per l’ennesima volta, infatti, Donald Trump ha confuso il suo probabile rivale alle presidenziali 2024 con Barack Obama.
“Vladimir Putin, si sa, ha così poco rispetto per Obama che sta iniziando a parlare di armi nucleari. Abbiamo uno stupido, uno stupido come presidente”, ha detto il magnate durante un comizio. Poi, rendendosi conto dell’errore, ha fatto finta di averlo fatto apposta. “Ogni volta che dico il nostro presidente Barack Hussein Obama è perché molte persone pensano che sia lui a governare. Ma io non la penso così”. Di recente, l’ex presidente che compirà 78 anni a giugno, ha sbagliato il nome della moglie Melania; qualche tempo fa, aveva confuso Nikki Haley con l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi.
Usa 2024: i Socialisti Democratici boicottano Biden per il sostegno a Israele
(ANSA) I Democratic Socialists of America, la più grande organizzazione politica di sinistra Usa, aderiscono alla protesta dei “non schierati”, nel voto del Super Martedì. Lo riferisce The Hill. Gli ‘uncomitted’ sono un movimento di boicottaggio del presidente Biden per il suo sostegno a Israele nella guerra a Gaza. Alle primarie democratiche in Michigan hanno ottenuto circa 100.000 voti, quasi uno su sei.
“Fino a quando questa Amministrazione non porrà fine al sostegno al genocidio di Israele a Gaza e non otterrà un cessate il fuoco permanente e duraturo, Biden sarà responsabile di un’altra presidenza Trump”, scrivono i socialisti su X. “Biden è sulla buona strada per perdere le elezioni, a meno che non scelga di ascoltare la classe operaia di questo Paese e di cambiare rotta. La sconfitta è certa, se non riuscirà a farlo”, minaccia il gruppo.