Economia
Perché il fintech è la chiave per la crescita del recommerce
Di Nicolas Fournié*
È ormai evidente che i tradizionali mercatini delle pulci stiano cedendo il passo all’era digitale del recommerce, un termine recentemente coniato per descrivere il fenomeno delle vendite di seconda mano attraverso marketplace come Vinted o Wallapop. Queste piattaforme hanno reso accessibile a un vasto pubblico ciò che un tempo era limitato a coloro che pubblicavano annunci sui giornali o sui siti web. Il mercato delle vendite di seconda mano sta vivendo una notevole crescita e le fintech giocano un ruolo cruciale in questo settore emergente.
La perdita di potere d’acquisto dovuta all’aumento dell’inflazione sta spingendo sempre più italiani a vendere oggetti non più utilizzati prima di acquistarne di nuovi. Anche se il mercato dell’usato era già in crescita prima delle pressioni inflazionistiche. Secondo i dati dell’Osservatorio Second Hand Economy di BVA Doxa, in Italia ben 24 milioni di persone si dedicano all’acquisto e alla vendita di beni usati, generando un valore economico complessivo di 25 miliardi di euro. Inoltre, i risultati evidenziano che circa il 57% degli italiani ha effettuato transazioni di prodotti usati nel corso del 2022, segnando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. È interessante notare che il canale online rappresenta la scelta preferita per la maggior parte delle transazioni, con il 65% del campione che predilige questo metodo.
L’espansione di questo mercato inevitabilmente presenterà delle sfide, tra cui la necessità di superare la diffidenza tra venditori e acquirenti. Tuttavia, le fintech, agendo come intermediari in queste transazioni, occupano una posizione unica non solo per facilitare i pagamenti, ma anche per generare quella fiducia fondamentale. La prevenzione delle frodi e la tutela dei clienti rivestono un ruolo cruciale: diventa essenziale implementare controlli know-your-customer (KYC) e antiriciclaggio (AML). È altresì cruciale monitorare gli articoli in vendita per proteggere i clienti dalle contraffazioni.
Inoltre, nuove soluzioni come l’orchestrazione dei pagamenti, che è stata ampiamente adottata da molti e-commerce, potrebbero diventare disponibili anche per i marketplace del second hand grazie alle fintech che possono rimuovere i vincoli tradizionali e aprire la strada all’innovazione.
Le fintech non si limitano a facilitare le transazioni per gli utenti, ma offrono soluzioni che possono contribuire a creare prodotti innovativi e integrati che migliorano non solo l’usabilità delle piattaforme, ma aprono anche le porte ai marketplace per diversificare le loro fonti di ricavo. E questo può avvenire in molteplici modi: facilitare pagamenti istantanei, dare anticipi in contanti ai venditori, realizzare partnership con banche per wallet online che offrono interessi sui saldi disponibili e altro ancora.
Il recommerce è un trend che continuerà e, per i player di questo settore in rapida evoluzione, è cruciale essere pronti a cogliere le crescenti opportunità che si presentano, sia per migliorare la sicurezza che per aprire nuove vie all’innovazione. Pertanto, è essenziale affidarsi a un’infrastruttura di pagamento che disponga delle competenze adeguate e si trovi in una posizione privilegiata per offrire soluzioni su misura a queste imprese.
*Head of Sales for Southern Europe di Mangopay