Esteri
Italia-Croazia, riunione tra i ministri. Sul tavolo i problemi e le opportunità
Di Giampiero Cinelli
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è atterrato a Zagabria per la sesta riunione del Comitato di coordinamento dei ministri Italia-Croazia insieme a una delegazione di cui fa parte anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. Il vicepremier avrà anche un incontro con il primo ministro Andrej Plenkovic. Si tratta della terza visita effettuata in Croazia in meno di un anno. I lavori a Zagabria si apriranno con le riunioni bilaterali dei ministri e sottosegretari, seguirà una sessione plenaria co-presieduta da Tajani e dall’omologo croato Grlić-Radman, durante cui verranno discussi temi di cooperazione politica e dell’agenda europea e internazionale. Al termine di tale sessione, è prevista la firma di una dichiarazione congiunta contenente temi specifici su cui le due parti intendono lavorare per il futuro.
Tra gli argomenti caldi che intercorrono tra Croazia e Italia c’è sicuramente quello dei migranti. Pur non esistendo un accordo diretto sulla tematica dei flussi, Zagabria è indirettamente coinvolta nella regolamentazione della circolazione tra Roma e la Slovenia, che hanno sospeso Schengen dalla fine del 2023 e, a decorrere dal 19 gennaio 2024, hanno deciso di prorogare i controlli alla frontiera per altri 5 mesi. Lubiana lo scorso anno aveva esteso i controlli anche alla Croazia, che sta cooperando insieme al governo di Giorgia Meloni e, ora che si trova in Unione Europea, dovrà avere una strategia esplicita sulla tematica degli spostamenti.
Dai flussi di persone ai flussi delle imbarcazioni, siccome sempre in questo periodo il governo italiano pensa di favorire l’ingresso di navi italiane da diporto senza l’obbligo di immatricolazione e relativa targa. Il parlamento su questo avrebbe un decreto da sottoporre alle autorità croate al fine di iniziare un inter per l’intesa; intesa che faciliterebbe le navi da crociera e dirimerebbe i casi particolari (per esempio quelli in cui sia impossibile identificare il modello dell’unità, vecchia 20 o 30 anni).
Il rapporto tra Italia e Croazia trae anche linfa dall’interscambio commerciale, che nel 2022 ha raggiunto 8,6 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Le convergenze economiche mostrano grandi potenzialità soprattutto nel settore del turismo sul mare, non a caso abbiamo appena detto della volontà di facilitare la navigazione: solo nel 2022 il traffico di passeggeri tra Ancona, Zara e Spalato ha superato i 128.000 transiti, senza calcolare gli itinerari delle navi da crociera. A Marzo 2023 Tajani aveva detto in conferenza stampa a Zagabria: «Gli italiani si sentono a casa in Croazia, ma a noi piacerebbe vedere anche più turisti croati in Italia». Con l’entrata della Croazia nell’euro i traffici si preannunciano ancora più fluidi, anche se allo stesso tempo si apre un tema di gestione dei migranti, divenendo questa nazione uno dei nuovi primi approdi identificati con il territorio dell’Unione Europea.