Fill the gap
Stati Generali della Natalità, si parte da Bologna
Di Giuliana Mastri
Gli Stati Generali Della Natalità, iniziativa che toccherà varie città e si concluderà il 12 maggio, è partita oggi da Bologna. Nell’incontro sono stati condivisi dati e proposte da mettere in campo per contrastare il pericoloso fenomeno del calo demografico, che in Italia si fa sempre più problematico.
A marzo l’Istat annuncerà un nuovo minimo storico della natalità, raggiunto dall’Italia dopo l’unificazione. Il 2023 si chiuderà con un dato consolidato di circa 380.000 nuovi nati sul territorio nazionale, in ulteriore calo rispetto alle 393.000 nascite del 2022. Ad illustrare i dati i demografi Alessandro Rosina e Gianluigi Bovini nella prima parte della mattinata di lavori a cui hanno preso parte anche la ministra per la Famiglia e la Natalità Eugenia Maria Roccella e il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.
Preoccupa molto anche il trend post pandemia: dal 2020 al 2022 abbiamo perso un nuovo nato su tre (-29,3%) rispetto al triennio 2008-2010, l’ultimo in cui si è registrata a livello nazionale una relativamente elevata natalità rispetto ad oggi. Il calo, ha sottolineato il professor Bovini, è stato uniforme praticamente ovunque da Nord a Sud, con l’unica eccezione del Trentino Alto Adige (-14,8%).
Così il cardinale Matteo Maria Zuppi: «La demografia è la nostra radiografia, ci fa capire chi siamo e chi stiamo diventando. Quello della denatalità è un problema decisivo, che richiede di affrontare diversi problemi: dalla casa all’assistenza agli anziani, fino alla questione femminile. La complessità del problema è evidente, ma è possibile fare qualcosa. Dal confronto emerge che siamo tutti troppo d’accordo, ma perché questa convinzione non si traduce in priorità?».
«Bologna mette al centro la vita: di chi vive qui, di chi ci sceglie, di chi ci raggiunge attraversando mari o deserti o di chi non porta a termine quel viaggio. A tutte queste persone dobbiamo una città sempre migliore, sempre più accogliente: siamo al lavoro per azzerare entro il 2027 le liste di attesa dei nidi, abbiamo messo a tema la qualità della vita agli Stati generali dell’industria per ampliare il bacino di soggetti che possono e devono intervenire sul tema del welfare. Perché dalla crisi demografica si esce solo con una grande alleanza che dia vita a un ecosistema virtuoso con al centro la sua persona e tutti i suoi bisogni: economici, sociali, ambientali. Se vogliamo dare vita a questa grande alleanza, Bologna c’è ma la sfida è a livello nazionale: mettiamoci in campo, coinvolgiamo le imprese e la finanzia, diamoci obiettivi misurabili e Bologna non mancherà di rispondere all’appello come già sta facendo su numerosi fronti e come ha nel proprio Dna», ha affermato il sindaco di Bologna Matteo Lepore.