Salute

Commissione europea: ignorato rischio ridotto delle sigarette elettroniche rispetto alle tradizionali

08
Maggio 2021
Di Redazione

Il rapporto Scheer, il cui parere definitivo – richiesto dalla Commissione Europea – è stato pubblicato settimana scorsa,  ha mantenuto, coerentemente alla bozza di settembre, un approccio conservativo e di massima precauzione evitando l’analisi comparata tra le sigarette elettroniche e tradizionali, che ancora oggi sono la causa di circa 700.000 decessi ogni anno nell'Unione europea. Una conclusione che sembra parziale se si considera che quasi tutti i dati e le basi scientifiche richiamate provengono dal mercato USA, dove la regolamentazione è estremamente meno stringente rispetto a quella europea e dove le abitudini di consumo di tali prodotti si sono evolute in maniera sensibilmente differente rispetto al Vecchio Continente. A tal proposito ha dichiarato  Umberto Roccatti, Presidente di ANAFE Confindustria, l'Associazione nazionale dei produttori di fumo elettronico: “ In Europa la sigaretta elettronica è già stata riconosciuta da alcune autorità, in primis da quelle di salute pubblica inglese, un valido strumento per la cessazione. Con numerosi studi scientifici indipendenti a supporto e con il parere favorevole di molteplici autorità sanitarie di tutto il mondo, è inaccettabile che l’organo consultivo della Commissione Europea non consideri i vantaggi delle sigarette elettroniche nel processo di cessazione dal fumo tradizionale, e tantomeno non analizzare i loro rischi e benefici in maniera comparata rispetto alle sigarette. Pertanto, in considerazione di questo caos di informazioni, abbiamo deciso di promuovere insieme a LIAF (Lega Italiana Antifumo) una petizione, lanciata in questi giorni su Change.org (http://chng.it/6yzdmncVGs), per chiedere al Governo italiano, e in particolare al Ministero della Salute, di farsi portavoce a livello europeo affinché possa essere promossa un'analisi comparata tra svapo e sigarette tradizionali".

Anche il Prof. Riccardo Polosa, fondatore del Coehar dell'Università di Catania, sostiene la causa: "Numerose ricerche scientifiche indipendenti hanno dimostrato che l'uso delle e-cig è di gran lunga meno dannoso del fumo e che, per chi non riesce a smettere di fumare da solo, il passaggio a prodotti privi di combustione riduce il danno da fumo correlato fino al 95%".

Così il Presidente della Lega Italiana Anti Fumo, Ezio Campagna: "Questi strumenti garantiscono al fumatore un'esperienza sensoriale simile a quella del fumo ma senza i danni provocati dalla combustione e la presenza degli aromi risulta efficace anche nel processo di cessazione". 

 

Redazione

 

Photo Credits: Studio Dott. Stoccoro – Psichiatra e Psicoterapeuta

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