Food
Giornata mondiale dei legumi, alleati per la sostenibilità e la buona alimentazione
Di Giuliana Mastri
Come favorire un’alimentazione più vegetale, sostenibile e orientata alla biodiversità, che preservi il bilanciamento dei nutrienti? Scoprendo un alimento vasto e a portata di mano come i legumi. Oggi si celebra la Giornata mondiale dei legumi e, in Italia, Slow Food si impegna in una campagna che durerà fino al 17 febbraio, intitolata “Aggiungi un legume a tavola”, con la partecipazione di 140 cuochi e cuoche.
I legumi sono alimenti ricchi di micronutrienti molto utili e hanno anche una percentuale di proteine al loro interno. La Fao li ritiene fondamentali per affrontare la transizione ecologica in ambito alimentare, avendo deciso, su impulso delle Nazioni Unite, dal 2018, di celebrare la giornata mondiale ogni anno nella data odierna.
Questi, oltre a quello dell’efficacia nutrizionale, i punti per cui le Nazioni Unite promuovono il consumo di legumi. L’elenco è riportato sui portali dell’Organizzazione:
- Rispetto ad altre colture alimentari di base, i legumi hanno un prezzo di vendita più elevato e sono quindi un’importante coltura commerciale per i piccoli produttori.
- I legumi sono noti per la loro caratteristica di fissare l’azoto atmosferico, contribuendo ad arricchire il suolo di materia organica di alta qualità, e di aumentare la capacità del terreno di trattenere l’acqua. Queste proprietà consentono agli agricoltori di ottimizzare l’uso dei fertilizzanti e dell’energia nei sistemi arabili, con una conseguente riduzione anche delle emissioni di gas a effetto serra.
- La coltivazione dei legumi richiede un minor quantitativo d’acqua rispetto ad altre fonti di proteine ed è essenziale per la biodiversità. Per esempio, la consociazione delle colture con i legumi accresce la biodiversità delle aziende agricole e crea un paesaggio più diversificato per animali e insetti.
- I legumi possono essere conservati per mesi senza perdere il loro elevato valore nutrizionale; per tale ragione arricchiscono l’offerta di alimenti disponibili tra un raccolto e l’altro.
Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia, osserva: «L’attenzione verso i legumi è una parte fondamentale della nostra dichiarazione d’amore nei confronti della natura». Fave, lupini, fagioli, piselli, cicerchie… i semi di leguminosa custodiscono in sé e raccontano storie di territori e di comunità e sono simbolo di equilibrio e giustizia sociale e ambientale. Ogni ricetta che li ha per protagonisti è un modo buono, pulito e giusto per dare senso a scelte consapevoli: prenderci cura di noi, del suolo e della natura, riscoprire e dare valore a quella meravigliosa biodiversità che dobbiamo proteggere. Solo se consci di appartenere a un mondo interconnesso e che la nostra salute dipende da quella del Pianeta, possiamo cambiare davvero le cose a partire dalla tavola: un legume alla volta o tanti insieme, preziosi alleati per tutte e tutti noi».
Ma i legumi sono adatti a tutti gli stomaci?
Secondo Slow Food sì, spiegando: «Quante volte rinunciamo a mangiare ceci, fagioli, lenticchie o affini perché convinti che ci gonfieranno? Vi sveliamo un segreto, anzi due: sono i nostri intestini a essere disabituati a mangiarli, quindi basta reintrodurli più spesso e con le dovute accortezze, a partire da un ammollo lungo. Oppure privilegiare le versioni decorticate, che sono più facilmente assimilabili e ci consentono anche di risparmiare tempo in cucina».