L’Italia quest’anno ospiterà il G7 e ne ha assunto dal 1° gennaio 2024 la presidenza. Per «la settima volta la responsabilità di guidare il gruppo dei 7», ha detto Giorgia Meloni nel video di presentazione del vertice principale, che si svolgerà dal 13 al 15 giugno in Puglia, a Borgo Egnazia. Durante il 2024 l’attività sarà comunque intensa e vedrà la nostra nazione organizzare 20 riunioni ministeriali lungo tutto il territorio. Intanto il premier si prepara ad atterrare domenica a Tokyo, dove resterà dal 4 al 6 febbraio, per un bilaterale con il presidente nipponico, che è anche simbolicamente il passaggio di consegne, siccome il G7 dello scorso anno ha avuto luogo in Giappone.
Meloni a Tokio
L’obiettivo della trasferta, spiegano fonti diplomatiche, è «confermare la volontà dell’Italia di rafforzare ulteriormente l’eccellente andamento dei rapporti con il Giappone e il carattere strategico e multidimensionale del partenariato bilaterale, trasformando le importanti basi poste nel 2023 in azioni concrete nel 2024. Attraverso il confronto tra Meloni e Kishida, sarà poi possibile un «passaggio graduale dei risultati ottenuti dalla presidenza giapponese del G7 dello scorso anno alla presidenza italiana di quest’anno». Non solo: «Il forte slancio impresso nel 2023 ai rapporti con Tokyo riflette un interesse strategico prioritario, nel cui contesto si collocano, oltre ai molteplici incontri con Kishida, anche i progressi nell’ambito del Global Combat Air Programme».
Sicurezza globale e sicurezza economica vanno a braccetto, non a caso nel pomeriggio di lunedì, prima del bilaterale, è in programma un incontro con i vertici di alcune fra le più importanti aziende giapponesi. L’Italia in Giappone è presente con oltre 160 imprese, dai settori tradizionali a quelli tecnologici. Un motivo in più per analizzare assieme le tematiche che saranno in agenda al G7.
Il quadro globale
Mai come adesso infatti è importante che le varie tensioni geopolitiche vengano quietate. Tokio ha un ruolo nell’Indo-Pacifico, un quadrante da cui molti credono dipenderanno gli equilibri globali (si pensi a Taiwan). Ma a preoccupare Giorgia Meloni è anche il versante Mediterraneo, su cui si affaccia il dramma di Gaza e su cui si riverbera direttamente l’attuale subbuglio del vicino Mar Rosso, all’altezza dello stretto di Hormuz. Di questo l’Italia vuole occuparsi approfonditamente con le altre grandi: oltre al Giappone la Francia, la Germania, il Canada, gli Stati Uniti, Regno Unito e il Canada.
La visione di Meloni
Secondo Giorgia Meloni «il sistema internazionale è messo in discussione» dai conflitti e il contesto di squilibrio è stato favorito in primis dall’attacco della Russia all’Ucraina. Sulla guerra a Kiev il premier ha affermato che intende battersi per «una pace giusta e duratura» e una chiave per allentare le tensioni, ha riflettuto il premier, è una maggiore attenzione al rapporto con i Paesi in via di sviluppo, «in particolare l’Africa»., che l’Italia punta a riscoprire ispirandosi al passato. Va esattamente in questo senso il varo del “Piano Mattei”, per un rapporto «alla pari e non predatorio» con il continente dirimpettaio e le economie emergenti.
Gli altri temi
Le altre priorità per l’Italia saranno la questione migratoria, «il nesso tra clima e energia», la questione ambientale e l’intelligenza artificiale. Dei grandi benefici ma anche dei rischi della nuova tecnologia Meloni ha in programma di parlare anche con il primo ministro giapponese in questi giorni.
Il luogo, i significati
Questioni reali e questioni simboliche hanno sempre il loro nesso. Ecco perché Giorgia Meloni per il vertice principale ha scelto Borgo Egnazia, una terra che per la sua posizione geografica fa comprendere quanto l’Italia, e la Puglia, siano al centro tra due mondi, il crocevia tra i due oceani. Motivo per cui ricopriamo da sempre una centralità strategica e culturale. Il logo scelto per il G7 italiano è quello dell’ulivo secolare che poggia sul mare. L’ulivo, oltre ad essere un elemento identitario della regione ospitante, è anche simbolo di pace. Quella ritrovata pace che si spera di suggellare con sette olive che spuntano dall’albero, sette come i sette del tavolo. Uno dei tavoli più importanti, a cui stavolta l’Italia siede ambiziosa.