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Usa 2024: -276 fermenti giudiziari, sondaggi in altalena, Biden in Michigan
Di Giampiero Gramaglia
Fermenti giudiziari nella campagna elettorale per Usa 2024, ma, soprattutto, sull’agenda personale di Donald Trump: una sentenza slitta di qualche giorno; un processo slitta (non si sa fino a quando) a Washington e uno è in bilico in Georgia; e un’azione legale da lui intentata, a Londra, si chiude prima di iniziare per manifesta speciosità.
Andiamo con ordine. Il verdetto nel processo civile contro Trump e i suoi figli Donald jr ed Eric, per gli averi gonfiati della Trump Organization, non arriverà questa settimana, ma probabilmente entro la metà del mese. Lo riferisce il Guardian citando un portavoce del tribunale di New York.
Il giudice Arthur Engoron aveva l’intenzione di emettere il verdetto, che può comportare sanzioni pecuniarie ed amministrative, entro fine gennaio. Sul rinvio, secondo il quotidiano britannico, potrebbe aver inciso una lettera scritta dall’ex giudice federale Barbara Jones, che segnala altre possibili irregolarità contabili della Trump Organization, la holding di famiglia dei Trump. Circostanze non perseguibili, essendo il dibattimento già concluso, ma di cui Engoron potrebbe tenere conto nel quantificare le sanzioni.
Il Washington Post, invece, sostiene che il processo federale a Washington sul ruolo di Trump nell’insurrezione del 6 gennaio 2021, che doveva iniziare il 4 marzo, non figura più nel calendario della corte di marzo ed aprile, in attesa che la Corte Suprema si pronunci sulla pretesa d’immunità dell’ex presidente. La giudice che presiede al dibattimento, Tanya S. Chutkan, ha messo in agenda altre cause. A questo punto, è possibile che il primo a iniziare dei quattro processi penali intentati contro Trump sia quello di New York per frode in affari.
Anche il processo in Georgia, ipotizzato all’inizio dell’estate, potrebbe slittare, per le conseguenze della relazione tra la procuratrice generale Fani T. Willis e un suo collaboratore Nathan Wade denunciata da un co-imputato del magnate, Mike Roman: i due magistrati avrebbero avuto “comportamenti inappropriati”. Roman chiede l’annullamento dell’inchiesta. Willis, dice la Cnn, citando fonti del suo ufficio, non intende ricusarsi.
Wade era stato ingaggiato da Willis per istruire l’inchiesta sui tentativi di Trump di ribaltare l’esito del voto in Georgia e avrebbe utilizzato parte dei compensi ricevuti per pagare viaggi di coppia.
Willis sta preparando la propria difesa, non negando la relazione, ma argomentando che la richiesta di rimuoverla dal procedimento non ha fondamento giuridico. Senza di lei, il processo sarebbe probabilmente destinato a iniziare con forte ritardo o addirittura a naufragare.
Infine, a Londra, la giudice dell’Alta Corte Karen Steyn ha respinto per mancanza di elementi validi l’azione legale avviata da Trump nei confronti dell’ex 007 britannico Christopher Steele, autore d’un controverso dossier sul Russiagate reso pubblico nel 2017 e mirato a nuocere all’allora presidente, ma poi finito sostanzialmente nel nulla.
Trump aveva presentato la sua istanza contro la società Orbis Business Intelligence di Steele, ma, secondo la giudice, non ci sono “motivi convincenti” per avviare un processo. Steyn ha ugualmente respinto la richiesta di risarcimento presentata del magnate, notando che Trump ha “lasciato trascorrere molti anni” dalla pubblicazione del dossier, prima di avviare l’azione legale. L’accusa, nei confronti, di Steele, era di avere fatto “affermazioni sconvolgenti e scandalose” nei confronti dell’allora presidente, che erano false e che ne avevano leso la reputazione.
Usa 2024 : sondaggi, bene per Biden, male per Haley
I sondaggi a livello nazionale non sono più negativi per il presidente Joe Biden. Un rilevamento della Quinnipiac University tra gli elettori registrati vede il presidente in vantaggio di sei punti, 50% a 44%, su Donald Trump, in un match rivincita di Usa 2020. Prima di Natale, lo stesso sondaggio dava i due praticamente pari, Biden al 47% e Trump al 46%. In particolare, il divario di genere si starebbe allargando: le donne pro Biden salgono al 58% dal 53%; quelle pro Trump, invece, scendono dal 41% al 36%. E’ possibile che abbiano influito la condanna di Trump per diffamazione della scrittrice E. Jean Carroll, vittima di una violenza sessuale da parte sua, e pure le speculazioni dei ‘trumpiani’ sulla ‘megastar’ Taylor Swift.
Se a sfidare Biden, invece, ci fosse Nikki Haley, l’ex governatrice della South Carolina vincerebbe con il 47% dei suffragi contro il 42%, grazie al voto degli indipendenti.
Questa eventualità pare, però, più lontana dopo un sondaggio per il Washington Post realizzato dalla Monmouth University, In South Carolina, dove le primarie repubblicane sono in calendario sabato 24 febbraio, Trump ha il 58% delle preferenze dei potenziali elettori repubblicani e la Haley il 32%: la forbice si allarga, invece di ridursi, nello Stato che Haley ha governato per due mandati. Il match fra i due, la scorsa settimana, nel New Hampshire era finito 54% a 43%.
Domani, in South Carolina, sono invece in programma le primarie democratiche, le prime ufficiali, dove Biden si presenta praticamente senza rivali.
Usa 2024: Biden in Michigan riceve l’appoggio dei ‘colletti blu’, ma anche contestazioni
Il presidente Biden è volato in Michigan, a Detroit, la capitale dell’auto, a corteggiare i ‘colletti blu’ e ad incontrare Shawn Fain, il potente capo della United Auto Workers (Uaw), che gli ha dato l’endorsement nei giorni scorsi.
Il presidente ha però ricevuto anche contestazioni: il Michigan è lo Stato con la più alta densita d’arabo-americani e le proteste riguardano il sostegno degli Usa a Israele nella guerra a Gaza.
Il Michigan è uno degli Stati in bilico e il presidente spera che il sostegno degli operai dell’auto compensi o superi le defezioni degli arabo-americani, che, qui, sono circa il 5% degli elettori (il margine di vittoria di Biden su Trump nel 2020 fu inferiore al 3%). Un sondaggio a ottobre, dopo l’attacco di Hamas in Israele, mostrò un crollo del sostegno a Biden degli arabo-americani dal 59% al 17%.
Dopo il suo arrivo a Detroit, Biden si è fermato al ristorante They Say ad Harper Woods, per stare con i lavoratori durante la pausa pranzo, stringere mani, chiacchierare con la gente, posare per foto.