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Usa 2024: – 278, ministro Biden sotto impeachment, Trump resta su schede in Illinois
Di Giampiero Gramaglia
Si sfaccetta e si perde in mille rivoli la campagna elettorale per Usa 2024. E ci sono colpi bassi. Un esempio: la commissione sicurezza della Camera ha condiviso la richiesta di mettere sotto impeachment il segretario alla sicurezza nazionale Alejandro Mayorkas: non avrebbe attuato la legge e avrebbe violato la fiducia del pubblico nella gestione delle ondate di migranti al confine tra Usa e Messico.
I due capi di imputazione sono stati approvati con 18 sì e 15 no. Il voto in commissione precede quello della Camera in plenaria, previsto già la prossima settimana: se la Camera avallerà la messa sotto accusa, su cui deve poi pronunciarsi il Senato, Mayorkas sarà il primo ministro messo sotto impeachment in quasi 150 anni – presidenti a parte -.
L’incriminazione di Mayorkas fa parte del disegno dei repubblicani, specialmente dei ‘trumpiani’, di mettere in difficoltà l’Amministrazione Biden sul tema dell’immigrazione, che Donald Trump pone al centro della sua campagna elettorale. I repubblicani collegano alla soluzione del problema dei migranti anche l’ok agli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan, sostenendo che la sicurezza dell’Unione si gioca ai confini con il Messico.
Intanto, la commissione elettorale dell’Illinois ha stabilito – con decisione unanime – di confermare la presenza di Trump sulle schede delle primarie statali, respingendo l’istanza di un giudice in pensione, repubblicano, sulla ineleggibilità del magnate in virtù della terza sezione del 14° emendamento della Costituzione, che mette al bando dagli incarichi pubblici i funzionari coinvolti in insurrezioni o rivolte contro la Costituzione su cui hanno giurato – la tesi si basa sul ruolo avuto dall’ex presidente nell’insurrezione del 6 gennaio 2021 -.
L’8 febbraio la Corte Suprema federale si pronuncerà su un caso analogo in Colorado, dove, invece, la Corte Suprema statale ha bandito Trump dalle liste delle primarie. Casi analoghi sono aperti in altri Stati: per tutti varrà il giudizio della Corte Suprema.
Interrogato sulla possibilità che Trump sia escluso dalle schede elettorali. Biden dice: “Per me, va bene che ci sia”. In varie sortite, il presidente ha tuttavia stuzzicato il suo predecessore, definito “loser” (perdente) e accostato al presidente della Grande Depressione Herbert Hoover perché continua a denunciare il fallimento del Paese nonostante l’ottimo andamento dell’economia e dell’occupazione (“record di sempre”).
Biden ha anche fatto proprio uno slogan della campagna contro il cyber-bullismo dell’ex first lady Melania: “Be best” (sii migliore) ha scritto su X dopo avere postato la notizia che Trump è “irritato” dagli attacchi dei democratici. Il messaggio di Biden allude al bullismo del magnate sulle reti social, dove prende di mira tutti in termini spesso offensivi.
Il New York Times calcola che Trump abbia speso nel 2023 circa 50 milioni di donazioni elettorali per pagare le spese legali accumulate per essere incriminato in quattro procedimenti penali e coinvolto in diversi altri procedimenti giudiziari. Il giornale rileva che l’unica rivale di Trump rimasta in lizza nelle primarie repubblicane, Nikki Haley, ha raccolto lo scorso anno la stessa cifra con tutti i suoi comitati elettorali. Se non si fosse candidato alla nomination, l’ex presidente avrebbe dovuto sborsare di tasca propria tutti questi soldi per gli avvocati.