Ambiente

Settimana mondiale della Terra: ecco come il digitale può aiutare la transizione green

19
Aprile 2021
Di Jacopo Bernardini

Digitalizzazione e sostenibilità sono tra i principali mantra del mondo contemporaneo. Ma qual è il rapporto tra questi due concetti? E come può il digitale aiutare la transizione verso un mondo più green?

In occasione della settimana dedicata al Pianeta, che culminerà con la Giornata della Terra prevista per il 22 aprile, sono stati questi i temi trattati durante l’evento “One Planet, digitale e futuro sostenibile”, organizzato da Binario F, l’hub di Facebook Italia dedicato alla digitalizzazione di imprese, istituzioni e associazioni, in collaborazione con Univerde, Fondazione presieduta da Alfonso Pecoraro Scanio che si occupa di promuovere la diffusione dell’informazione e la conoscenza della cultura ecologista per un cambiamento sostenibile.

L’evento si è aperto con l’intervento di Viriginia Raggi, sindaca di Roma, che ha sottolineato l’esigenza, resa ancor più evidente dalla pandemia, di ripensare i nostri stili di vita in chiave sostenibile. In questo contesto, “la tecnologia e la digitalizzazione”, ha detto la sindaca, “devono essere messe al servizio di questa rivoluzione”, in un processo di transizione in cui occorre supportare i cittadini che seguono e talvolta precedono i cambiamenti.

Sulla stessa lunghezza d’onda Barbara Floridia, sottosegretaria all’istruzione, che avrà il compito di aiutare la transizione ecologica nelle scuole, la quale ha ricordato che il passaggio a un mondo più sostenibile è un processo anche culturale e digitale: per quanto riguarda il primo aspetto la scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione di ragazzi e ragazze, mentre in termini di innovazione tecnologica sono spesso proprio i più giovani a dare la spinta in questa direzione: motivo per cui la loro energia sarà fondamentale per accelerare il cambiamento.

Nel processo sarà decisivo anche l’apporto delle grandi aziende come Facebook, organizzatrice dell’evento, che tramite la voce di Angelo Mazzetti, Head of Public Policy in Italia, ha ricordato la grande porzione di risorse messe a disposizione dal Recovery Plan dedicata alla sostenibilità. Il tema è ormai fortemente sentito anche dall’opinione pubblica, come dimostra un sondaggio condotto da Facebook assieme all’Università di Yale, secondo cui l’84% degli utenti della piattaforma reputa la transizione ambientale ed ecologica come una priorità assoluta.

Mazzetti ha poi illustrato le tre grandi strategie che Facebook sta mettendo in pratica: la prima punta a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, già nel 2020 l’azienda è riuscita a raggiungere il traguardo delle “zero emissioni”; la seconda prevede l’utilizzo delle app della famiglia Facebook per amplificare e moltiplicare le iniziative e l’attivismo in materia sviluppo sostenibile; infine, la società tecnologica punta a supportare la transizione ecologica tramite la formazione e la collaborazione con partner locali che operano nel settore.

Un esempio? Il contest sull’attivismo civico realizzato insieme alla Fondazione Univerde con il progetto Opera 2030, che ha lo scopo di formare gli utenti del web in modo etico e sensibilizzarli verso i temi della sostenibilità, arginando fake news ed hate speech.

Tra le altre iniziative presentate durante l’evento quella di Federparchi, che dall’inizio del lockdown ha sviluppato un percorso a cui hanno aderito una dozzina di parchi italiani per garantire l’accesso in sicurezza ai luoghi naturali; quella di ZeroCo2, società che si occupa di riforestazione che, oltre a portare i propri progetti nelle scuole per sensibilizzare gli studenti ai temi della sostenibilità, si occupa dell’impatto sociale delle proprie iniziative per formare e supportare le comunità locali nella transizione verso un’agricoltura sostenibile.

O, ancora, quella presentata da Sara Roversi, Presidente di Future Food Institute, che ha parlato della “maratona digitale” in programma per giovedì 22 aprile, a cui parteciperanno più di 100 interlocutori istituzionali, tra ministri, rappresentati delle Nazioni Unite, attivisti, innovatori e addirittura premi Nobel, tedofori virtuali che da una parte all’altra del mondo si passeranno il testimone con l’obiettivo di confrontarsi sulle migliori esperienze globali sui sistemi alimentari sostenibili.

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