Ambiente
Energia, balzo delle rinnovabili. Gli obiettivi della Cop28 ancora in forse
Di Giampiero Cinelli
Secondo il report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, nel 2023, la capacità globale delle rinnovabili è cresciuta al ritmo più veloce degli ultimi 20 anni, il che potrebbe permettere al mondo di raggiungere un obiettivo chiave per il clima entro la fine del decennio, anche se tali aspettative non devono essere troppo incentivate. Il mondo non è ancora sulla traiettoria giusta per triplicare l’energia pulita al 2030 come stabilito alla COP28. Con le politiche attuali, stima l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), a fine decennio le rinnovabili cresceranno solo di 2,5 volte, per un valore cumulativo di 7.300 GW, rispetto al target auspicato degli 11.000 GW.
Tuttavia giusto evidenziare i passi avanti. L’energia rinnovabile mondiale è cresciuta del 50% lo scorso anno, raggiungendo 510 gigawatt nel 2023. È il 22° anno consecutivo in cui la nuova capacità rinnovabile ha stabilito un nuovo record. Secondo l’ultimo rapporto dell’agenzia, l’energia solare ha rappresentato i tre quarti della nuova capacità di energia rinnovabile installata a livello mondiale lo scorso anno, la cui buona parte è stata installata in Cina.
Rispetto all’anno prima, nel 2023 la nuova capacità installata rinnovabile a livello globale è aumentata del 50% per 510 GW e portando il totale mondiale a 3.700 GW. Il fotovoltaico, da solo, pesa tre quarti della crescita annuale.
La crescita maggiore appunto si è verificata nel gigante asiatico, che nel 2023 ha commissionato una quantità di energia solare fotovoltaica pari a quella del mondo intero nel 2022, mentre le aggiunte di energia eolica di Pechino sono aumentate del 66% su base annua. Anche l’aumento della capacità di energia rinnovabile in Europa, Stati Uniti e Brasile ha raggiunto i livelli massimi storici.
Non basterà per evitare di oltrepassare gli 1,5 C° di aumento della temperatura terrestre. Ad ogni modo le rinnovabili dovrebbero superare il carbone già a inizio 2025 diventando la principale voce del mix elettrico globale. Eolico e fotovoltaico, inoltre, genereranno più elettricità dell’idroelettrico già nel 2024 e più del nucleare rispettivamente nel 2025 e 2026. Nel 2028, calcola l’IEA, le fonti rinnovabili globali occuperanno il 42% del mix elettrico mondiale, con la quota di sole e vento raddoppiata rispetto a oggi al 25%.
Elemento su cui si fa molto affidamento, è il fatto che il 96% della capacità solare fotovoltaica ed eolica onshore di nuova installazione, presto avrà su larga scala costi di generazione inferiori rispetto ai nuovi impianti a carbone e gas naturale.
L’IEA ha presentato uno scenario accelerato di crescita fonti rinnovabili, che porterebbe a una capacità installata superiore a quella dello scenario base del 21% nel 2028, mettendo la traiettoria in linea con quella auspicata nel rapporto Net Zero. Per renderlo concreto, i governi devono lavorare sulle quattro principali criticità rilevate, ovvero le incertezze politiche e risposte politiche ritardate al nuovo contesto macroeconomico; investimenti insufficienti nelle infrastrutture di rete, che impediscono una più rapida espansione delle energie rinnovabili; barriere amministrative ingombranti, procedure di autorizzazione troppo lente e problemi di accettazione sociale; finanziamenti insufficienti nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol ha detto: «Ci sono ancora alcuni grossi ostacoli da superare, compreso il difficile contesto macroeconomico globale. Per me, la sfida più importante per la comunità internazionale è il rapido aumento del finanziamento e della diffusione delle energie rinnovabili nella maggior parte delle economie emergenti e in via di sviluppo, molte delle quali vengono lasciate indietro nella nuova economia energetica».