Innovazione
Geopolitica e sicurezza, cosa fa esattamente un sottomarino
Di Giampiero Cinelli
Quando non si parla di guerra, quasi tutti abbiamo un’idea, pur vaga, di quale sia la funzione un aereo militare, di una nave della Marina o di altri veicoli bellici. Probabilmente è più sfumata la consapevolezza riguardo all’attività di un sottomarino. Questo mezzo, poderoso, affascinate e anche oscuro, è ben presente nell’immaginario cinematografico e letterario, meno invece in quello geopolitico e della sicurezza.
Le scarse conoscenze sono giustificate proprio dal fatto che un sottomarino. per essere efficace, deve risultare misterioso e non visibile. Eppure oggi i suoi utilizzi si stanno espandendo e divengono sempre più importanti nella salvaguardia del nostro sistema civile e politico.
La sicurezza
Questo mezzo subacqueo, infatti, non solo serve ad intercettare attacchi nemici o a fare sminamento, ma anche a difendere le infrastrutture chiave, innanzi tutto i cavi in fibra ottica di internet (il 95% dei quali si trova sotto il fondale) e i gasdotti. Inoltre, data la riscoperta degli abissi come risorsa di materie prime, i sottomarini presidiano le Zone economiche esclusive (Zee), ovvero spazi marittimi di cui gli Stati si attestano – a volte con non poca arbitrarietà – la competenza indivisibile.
Seabed warfare
È definito “Seabed Warfare” tutto l’insieme di attività militari finalizzate a proteggere le infrastrutture subacquee, prevenendole da sabotaggi e da attività di intelligence come l’intercettazione di informazioni audio e digitali. La buona riuscita delle operazioni di sicurezza, determina dei deficit di comunicazione a danno dell’avversario e il loro successo è considerato di grande valore. Una difesa di questo tipo, in questa fase storica è imprescindibile, eppure per anni è stata di difficile attuazione poiché servivano mezzi studiati ad hoc e più piccoli. Adesso tale problema è ampiamente superato grazie all’avanzamento della tecnologia.
I limiti
L’intelligenza artificiale permetterà di collegare dati provenienti da fonti diverse, monitorando il comportamento di navi sospette. Tuttavia bisogna sapere che nel campo subacqueo i limiti tecnici sono ancora parecchio rilevanti in confronto ai problemi che possono avere i dispositivi aerei, terrestri e spaziali. In acqua la trasmissione dei segnali elettromagnetici e sonori è molto difficoltosa, aspetto che va ad aggiungersi alla non sufficiente mappatura dei fondali, così come allo scarso studio della relativa morfologia. A ciò si sta cercando di ovviare con l’utilizzo di droni subacquei, soprattutto per le missioni più pericolose e poco sostenibili psicofisicamente dagli umani, e attraverso navi a cui i droni sono allacciati in modo da poter scambiare i dati e mantenere l’alimentazione. Un’altra soluzione che si sta valutando è quella di creare stazioni subacquee nelle aree critiche a difesa delle infrastrutture, dove sottomarini e droni, collegati fisicamente a una stazione di controllo a terra, possano svolgere missioni prolungate.
La speranza più grande è che in futuro, grazie all’IA, i mezzi sottomarini riescano ad agire in modo coordinato prendendo anche decisioni autonome in base alle informazioni immagazzinate, individuando automaticamente i bersagli. In tal senso resta fondamentale lo sviluppo del machine learning e dell’analisi dei dati, condivisi in un network e organizzati da una centrale.
Come si muove l’Italia
Si capisce quanto l’ambito sottomarino sia di estremo interesse per gli Stati, certi di voler continuare sulla strada degli investimenti e della ricerca. Non è da meno l’Italia, che proprio in questi giorni ha inaugurato il Polo Nazionale della Subacquea a La Spezia, in cui sarà massiccio il contributo di Fincantieri e Leonardo, assieme ovviamente alla Marina militare. Le opportunità sono ottime e variegate, non solo appunto a beneficio della Marina ma anche come supporto alle industrie, alle start-up innovative e ai centri di ricerca, sia accademici che privati. Lo sforzo può portare alla creazione di efficaci apparecchiature tecnologiche: oltre ai sottomarini e ai droni si pensi ad esempio ai sensori. Tutte scoperte che migliorano allo stesso tempo la sfera sociale e miliare. Secondo la stessa logica che ci sta facendo guardare pure sopra i nostri occhi, verso lo spazio. I cieli e i mari hanno ancora tanto da darci.