Under 26, provenienti in gran parte dagli Usa e dai Paesi del Golfo e disposti a spendere in media quasi €3.000 per lo shopping di lusso, in particolare per l’abbigliamento.
È questo l’identikit del turista-tipo che visita l’Italia (anche) per sfruttare la possibilità di fare shopping Tax Free, un settore in grandissima crescita.
La spesa Tax Free è in grande ripresa, come dimostrano i numeri dei primi undici mesi dell’anno: in percentuale al 124% rispetto ai dati pre-pandemia (2019), con un +21 sullo scontrino medio.
A guidare il trend, un nuovo mix di nazionalità, con i turisti provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo a farla da protagonisti, pesando rispettivamente il 26% e l’11% della spesa Tax Free totale riferibile al lusso, con un recovery rispettivamente del 263% e 224%, maggiore dunque al pre-Pandemia.
A crescere è anche lo scontrino medio: i turisti provenienti dai Paesi del Golfo spendono in media 4.200 euro (+26%), mentre gli americani si aggirano intorno 2.900 euro a persona (+38%).
La normativa cambiata
Numeri destinati ulteriormente a crescere nei prossimi mesi visto l’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al Tax free prevista dall’ultima Legge di Bilancio. Dal 1° febbraio 2024, infatti, i turisti internazionali potranno accedere al servizio con una spesa minima pari a 70 euro, di gran lunga inferiore ai circa 155 euro previsti attualmente e che hanno rappresentato negli ultimi anni la soglia Tax free più alta in Europa.
Aumentano inoltre i viaggiatori internazionali più giovani, in particolare quelli appartenenti alla Generazione Z. Si tratta del 22% tra gli shopper arabi (erano appena l’8% nel 2019) e del 15% tra gli americani (vs 4%). Una quota significativa è rappresentata da quelli poco più grandi di loro, i Millennials: sono 51% tra gli arabi e il 32% tra gli americani.
In questo quadro positivo rimane poi l’attesa per il pieno ritorno dei turisti cinesi, che stanno manifestando segnali di una graduale ripresa. Nei primi undici mesi dell’anno, infatti, il loro recovery della spesa Tax Free per i prodotti di lusso si è attestato al 44%, percentuale salita al 53% negli ultimi due mesi registrati (periodo ottobre-novembre ’23), che fa ben sperare.
In termini di Brand Category, è l’abbigliamento a riscuotere il maggiore successo, con il 48% delle preferenze di acquisto da parte dei turisti internazionali. Il 22% si riferisce invece ad articoli di pelletteria e borse, mentre il 15% al segmento degli orologi e dei gioielli.
Anche per quanto riguarda lo scontrino medio a segnare gli aumenti più consistenti sono stati l’abbigliamento (+30%, per un valore medio di 2.400 euro) e la pelletteria e borse (+19%, pari a 2.800 euro).
Il turismo legato allo shopping di lusso va bene anche a livello europeo: sempre secondo quanto rilevato da Global Blue, nel vecchio continente la spesa Tax Free degli shopper internazionali per i prodotti di alta gamma è risultata al di sopra dei livelli pre-pandemia, registrando da gennaio a ottobre ’23 un aumento di circa il 15% rispetto al 2019. Un dato che, confrontato con il +24% registrato dall’Italia, sottolinea non solo la robustezza della ripresa ma anche il ruolo trainante del nostro Paese rispetto al trend positivo.
Numeri che fanno ben sperare anche per l’anno a venire.