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Usa 2024: – 332, nuove accuse per Hunter Biden, Trump fa appello

08
Dicembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Usa 2024 332 – Per Biden, anzi per i Biden, piove sul bagnato: Papà Joe una ne fa e due ne sbaglia, almeno a livello d’immagine e di comunicazione; e Hunter il figlio vede aggravarsi la sua posizione perché un Grand Jury della California ha avallato nuove accuse contro di lui per reati fiscali.

In un documento di 56 pagine, il procuratore speciale che si occupa del suo caso, David Weiss, formula nove capi di imputazione ed afferma che Hunter Biden “è stato coinvolto per quattro anni in uno schema fraudolento per non pagare circa 1,4 milioni di dollari in tasse federali dovute per gli anni fiscali dal 2016 al 2019 e per eludere l’accertamento delle imposte per l’anno fiscale 2018”. È il periodo in cui Hunter era alle prese con problemi di droga.

Weiss sostiene che Biden figlio abbia speso “milioni di dollari per uno stile di vita stravagante invece che pagare le tasse”.

La nuova incriminazione per reati fiscali si aggiunge a quella, seguita da una corte del Delaware, per l’acquisto di una pistola senza rivelare i problemi di droga. C’è la possibilità che Hunter debba affrontare due processi l’anno prossimo.

Le disavventure del figlio si ripercuotono sul padre: i democratici alla Camera stanno argomentando se mettere il presidente sotto impeachment per il ruolo avuto negli affari e nelle vicende di Hunter.

A ben vedere, i guai giudiziari di Hunter Biden sono poca cosa, rispetto a quelli di Donald Trump; imputato in cinque procedimenti giudiziari, due federali, uno statale, due locali a New York. Trump, per il momento, più che a difendersi pensa a procrastinare: il progetto è rinviare i processi fin quando non sarà di nuovo presidente, quando non potrà essere processato.

Così, il magnate ex presidente intende fare appello contro la sentenza di un giudice di Washington che gli ha negato l’immunità nel processo per il suo ruolo nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, nel tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020.

L’appello, che potrebbe arrivare fino alla Corte Suprema, può ritardare l’inizio del processo, fissato al 4 marzo. I legali di Trump affermano che le accuse secondo cui egli cospirò per rovesciare l’esito delle elezioni nel 2020 vanno respinte per due motivi. In primo luogo, per l’immunità presidenziale, di cui egli allora godeva. In secondo luogo, poiché Trump è già stato assolto in Congresso dall’accusa di impeachment e mossagli per l’insurrezione del 6 gennaio 2021: il processo violerebbe il principio in base al quale un imputato non può essere giudicato due volte per lo stesso reato.

La giudice di Washington Tanya Chutkan ha già respinto queste argomentazioni e ha confermato l’iter processuale.

Per Trump, notizie giudiziarie negative arrivano da Nevada e Wisconsin. Un Gran Jury del Nevada ha incriminato sei persone che si sono prestati come falsi Grandi Elettori al piano dell’ex presidente per negare a Biden la vittoria del 2020. Il Nevada è il terzo Stato a fare una mossa del genere, dopo Michigan e Georgia. “Non possiamo permettere che gli attacchi alla democrazia restino incontrastati”, commenta il procuratore generale del Nevada Aaron Ford.

E, in Wisconsin, dieci Grandi Elettori ‘trumpiani’ che avevano sostenuto la tesi dei brogli nel 2020 hanno accettato di riconoscere la vittoria di Biden e si sono impegnati a non prestarsi più in futuro ai giochi del magnate. E’ la prima volta che sodali di Trump fanno marcia indietro.