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Usa 2024: – 337, i trumpiani: “impeachment a Biden, nemico della democrazia”
Di Giampiero Gramaglia
Usa 2024 – 338 – I repubblicani ‘trumpiani’ mettono nel mirino il presidente democratico Joe Biden e rispondono, così, all’offensiva giudiziaria nei confronti del magnate ex presidente. Per lo speaker della Camera Mike Johnson, ci saranno i voti per formulare l’accusa di impeachment nei confronti di Biden, che avrebbe usato la sua posizione, specie quand’era vice-presidente di Barack Obama, per favorire gli affari del figlio Hunter in Cina e in Ucraina.
L’impeachment è la procedura con cui il Congresso può destituire un presidente. Nella storia dell’Unione, non è mai successo che un presidente sia stato ‘impeached’, anche perché, nel 1975, Richard Nixon si dimise prima di un voto che gli sarebbe sicuramente stato sfavorevole.
La Camera, dove i repubblicani sono in maggioranza, ha istituito una commissione per valutare se vi sia motivo per mettere Biden sotto accusa. Johnson pensa che i conservatori abbiano “l’obbligo” di farlo: “Non possiamo fermarci”, dice, sostenendo che l’inchiesta non è “politica” ed è “molto diversa” da quelle condotte dai democratici contro l’allora presidente Trump.
Per due volte, nel 2019 e poi nel 2021, i democratici, che avevano la maggioranza alla Camera, misero Trump sotto accusa: la prima volta, per avere subordinato il versamento di aiuti all’Ucraina già stanziati dal Congresso a sue mene di politica interna – voleva che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky facesse aprire un’inchiesta sui Biden -; la seconda volta, per avere sobillato l’insurrezione del 6 gennaio 2021, con l’obiettivo di rovesciare l’esito del voto del 2020 – per questo, Trump è attualmente sotto processo da parte della magistratura federale -.
Checché ne dica Johnson, l’iniziativa repubblicana, ora, appare una rivalsa su quelle democratiche, destinata, come quelle democratiche, a finire nel nulla, perché, ammesso che la Camera formuli l’accusa – e non è scontato, perché la maggioranza repubblicana è risicata -, in Senato non ci sono assolutamente i 67 voti (su 100) necessari per condannare il presidente.
In campagna per ottenere la nomination repubblicana, Trump asseconda l’iniziativa dei suoi sodali. Parlando nello Iowa, dove il 15 gennaio vi sarà il primo test vero per gli aspiranti repubblicani, l’ex presidente dice che Biden è il “distruttore della democrazia americana”: “Usa il governo come arma contro i suoi rivali politici, come fanno i tiranni del terzo mondo. Biden e la sinistra radicale dicono di essere per la democrazia, ma non è così”.
Intanto, è polemica su Johnson per avere scritto la prefazione di un libro di teorie cospirazioniste e insulti omofobi e avere pure contribuito alla sua diffusione. Scritto da un blogger della Louisiana, Scott McKay, ‘The Revivalist Manifesto’ ripropone alcune teorie condivise dall’estrema destra Usa, fra le quali quella del ‘Pizzagate’ secondo cui esponenti e funzionari del partito democratico sono coinvolti in un giro di pedofilia che ha la sua base in una pizzeria di Washington.
Il libro sostiene, inoltre, che il presidente della Corte Suprema John Roberts, nominato da George W. Bush, ha avuto legami con Jeffrey Epstein, il pedofilo morto suicida in cella nel 2019, e attacca il ministro dei Trasporti Pete Buttigieg, dichiaratamente gay.
Per McKay, l’Amministrazione Biden consente in modo deliberato l’ingresso di immigrati illegali negli Stati Uniti per farli diventare elettori.