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Usa 2024: – 361, dopo il dibattito in tre a caccia di Trump, che resta solo al comando

09
Novembre 2023
Di Giampiero Gramaglia

Donald Trump resta l’uomo solo al comando. Ma dal drappello sempre più ridotto degli aspiranti alla nomination repubblicana emergono tre possibili alternative: una è quella – già un po’ usurata – del ‘Trump giovane’ Ron DeSantis, governatore della Florida, che nel dibattito di mercoledì gioca in casa e trova un po’ della verve che finora gli è mancata; la seconda è quella di Nikki Haley, ex governatrice della South Carolina ed ex rappresentante degli Usa all’Onu, la più preparata del lotto in politica estera; e la terza è quella dell’imprenditore populista Vivek Ramaswamy.

Meglio loro che Christ Christie e Tim Scott, questa volta, mentre gli ultimi due che restano in lizza, i governatori del North Dakota Doug Burnum e dell’Arkansas Asa Hutchinson, non hanno i numeri di fondi e di sostegno nei sondaggi per essere ammessi.

Secondo il New York Times, però, nessuno dei partecipanti al dibattito ha risposto in modo chiaro e convincente alla domanda che ha aperto e chiuso l’incontro: “Perché un elettore repubblicano dovrebbe preferire voi a Trump?”.

Il terzo dibattito presidenziale di questa tornata Usa 2024, in onda da Miami, dopo quelli di agosto in Wisconsin e di settembre in California, è stato centrato sulla politica estera ed, in particolare, sulla guerra tra Israele e Hamas  e sull’atteggiamento degli Usa nel conflitto. All’ora del dibattito, Trump, che snobba i rivali, teneva un comizio a 20 km di distanza.

Gli aspiranti alla nomination repubblicana sono parsi uniti contro Biden e le sue politiche economiche, su Israele e sulla Cina, ma anche contro TikTok e sulla necessità di blindare il confine con il Messico. Divisi invece sull’Ucraina e sull’ aborto. Pochi e timidi gli attacchi a Trump,

Gli scambi non sono sempre stati amichevoli. Ramaswamy chiede al pubblico se vuole “un leader di una nuova generazione, che mette il Paese davanti a tutto, o una Dick Cheney con tre centimetri di tacchi. E in questo caso ne abbiamo due sul palco stasera”, con riferimento a Haley e a DeSantis, che userebbe dei rialzi nelle scarpe per sembrare più alto.

La replica dell’ex governatrice della South Carolina non si è fatta attendere: “Vorrei precisare che sono alti 5 centimetri e che non indosso i tacchi a meno che non sia in grado di correrci. E, per me, sono un’arma”.

Tutti concordi sulla messa al bando di TikTok (strumento di spionaggio, oltre che destabilizzante per i giovani). Ma Ramaswamy accusa Haley di ipocrisia perché la sua presenza sulla piattaforma mentre la usa anche sua figlia: “Potresti mettere ordine prima nella tua famiglia”. Irata la reazione: “Lascia mia figlia fuori dalla tua bocca, sei solo feccia”.

Sulla Cina, duro scambio anche tra DeSantis e Haley. Il governatore della Florida accusa Haley d’avere scritto “una lettera d’amore all’ambasciatore cinese” quando era governatrice per attirare fondi nello Stato. “Ha dato loro il benvenuto e un terreno vicino a una base militare americana”, incalza mettendo in evidenza come nella sua Florida la Cina non può acquistare terreni. “Ron, sei presidente di un’agenzia per lo sviluppo economico che fino all’altro ieri diceva che la Florida è posto ideale per le aziende cinesi”, la stilettata di Haley.

Il dibattito, cosponsorizzato dalla influente associazione conservatrice Republican Jewish Coalition,  è stato dominato dalla politica estera. Tutti hanno espresso pieno sostegno a Israele nel conflitto contro Hamas: “Se fossi presidente, direi a Bibi di finire il lavoro una volta per tutte con i macellai di Hamas”, dice DeSantis. Condanna corale dell’antisemitismo nei campus universitari Usa: Haley paragona i manifestanti filo-palestinesi al Ku Klux Klan. Comune linea dura contro l’Iran e la Cina.

Divisioni invece sull’Ucraina. “Non e’ un esempio di democrazia”, sostiene Ramaswamy definendo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “un nazi”. “Putin e Xi stanno sbavando al pensiero che qualcuno come te possa diventare presidente”, lo gela Haley. Contrario agli aiuti a Kiev DeSantis, che vuole usare i soldi dei contribuenti per garantire la sicurezza del confine col Messico fermando le ondate migratorie.

In ordine sparso infine sull’aborto, tema che ha trainato la vittoria democratico nel Super Tuesday elettorale appena passato. Haley lancia un invito a “non dividere più l’America su questo tema”: “troviamo un consenso”, senza criminalizzare le donne e le loro scelte.

“Il dibattito è uno spreco di tempo e risorse”, commenta Trump dal suo comizi, definendo i rivali “gente debole e inefficace, che nessuno voterà” e concentrando gli attacchi su Biden: “la sua repubblica delle banane finirà nel 2024”.

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