Non si può ancora abbassare la guardia sulla peste suina, di cui alcuni focolai sono stati rilevati anche in Italia. Il morbo non è letale per l’uomo ma può causare morti di animali a catena e disagi all’ecosistema. Gli ultimi casi di cui si è venuto a sapere sono di undici contagi in Liguria (due a Borzonasca, quattro a Fontanigorda, uno a Neirone, quattro a Rovegno). Centosedici i Comuni in cui è stata osservato almeno un caso di peste suina africana, dall’inizio dell’epidemia, cioè dal mese di dicembre 2021. 40.000 i capi già abbattuti, il virus secondo gli esperti aveva avuto una recrudescenza ad agosto in un allevamento di Pavia dove sono morti improvvisamente 400 maiali.
Il virus suino è molto resistente e può mantenersi anche per mesi, si teme dunque che l’allarme tardivo di allevatori, che hanno preferito non mettere subito al corrente le autorità e mandare al macello le carcasse, possa aver favorito una diffusione preoccupante del patogeno.
Problemi si sono riscontrati anche in Calabria: un uomo è stato scoperto dai carabinieri della Stazione di Polistena ad allevare illegalmente due cinghiali che aveva precedentemente catturato. Gli animali, che appartengono ad una specie di cui è severamente vietato l’allevamento per ragioni di salute pubblica, anche connesse all’attuale emergenza da peste suina africana, sono stati sottoposti a sequestro per i controlli di competenza del Settore Sanità Veterinaria dell’Asp di Reggio Calabria, così come la struttura illecitamente realizzata per contenere i due suini. Da ultimo, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno proceduto a ritirare cautelativamente le armi e munizioni di 7 detentori di licenza, per difetto del titolo di polizia e sopravvenuta mancanza dei requisiti. In totale, sono stati sequestrati 34 fucili di vario tipo e calibro e più di mille munizioni di vario calibro, che molto probabilmente servivano ad abbattere i suini malati.
Associazioni di cacciatori hanno chiesto se una massiccia iniziativa di abbattimento di cinghiali, che svolgerebbero volontariamente, potesse aiutare a frenare il virus ma non hanno ricevuto risposte precise da parte di medici e scienziati. Le politiche di abbattimento controllato in grandi edifici multipiano è ad esempio il metodo usato in Cina, in cui la peste suina sta ancora costituendo una criticità. La situazione cinese è stata mostrata da Report sulla Rai domenica scorsa. Decine di migliaia di abbattimenti sono stati intrapresi anche dalla Regione Lombardia (che detiene la maggiore quantità di allevamenti) e non è escluso che ce ne saranno altri.