L’innovazione digitale ha bisogno di sostegni per poter esprimere al meglio se stessa. Soprattutto considerando come il tessuto italiano sia composto prevalente da piccole e medie imprese, più che ostiche al cambiamento, in affanno per le grandi trasformazioni geopolitiche ed economiche in atto. Eppure dove c’è tecnologia e digitalizzazione, la produttività è maggiore. Lo dimostra lo studio condotto da AssoSoftware con Luiss DataLab e Centro studi Confindustria presentato alcune settimane fa a Roma.
Come hanno calcolato gli economisti impegnati nello studio – un ipotetico aumento del 20% di investimenti del settore, pari a 6 miliardi di euro, genererebbe per il sistema paese 10 miliardi di euro di maggiore produzione, 5 miliardi di valore aggiunto e 67 mila occupati in più. Ma non si tratta solo di produttività, ma anche di occupazione stabile e di qualità: dal 2000 a oggi il numero degli occupati è cresciuto infatti del 60% (contro un 10% dell’intera economia), la maggior parte dei quali con contratti dipendenti che sono raddoppiati nell’arco di un ventennio. Occupazione che riguarda in particolare i laureati STEM, con una domanda da parte delle imprese superiore all’offerta di neo laureati.
Lo studio parla chiaro, secondo Pierfrancesco Angeleri, presidente AssoSoftware “è fondamentale che il governo sostenga concretamente la diffusione del software – perché investire in questo comparto significa imprimere uno shock positivo a tutto il sistema Paese”.
E in questo senso rappresenta un importante contributo anche per i decisori pubblici. L’innovazione e l’efficienza gestionale devono partire anche dalla pubblica amministrazione, e da chi governa sistemi così complessi da essere diventato uno Stato. Quando si parla di semplificazioni infatti si parla anche di software gestionali.
Carlo Bonomi, che ha ribadito l’importanza dello studio per imprese e istituzioni, ha spiegato: “Questo studio non solo è un contributo essenziale alle imprese del nostro Paese, e che ritengo abbiano tutto l’interesse ad approfondire, ma rappresenta un importante contributo anche per i decisori pubblici. L’innovazione e l’efficienza gestionale devono partire anche dalla pubblica amministrazione, e da chi governa sistemi così complessi da essere diventato uno Stato. Quando si parla di semplificazioni infatti si parla anche di software gestionali”.
A tale proposito il responsabile innovazione di Forza Italia, Maurizio Casasco, interpellato per un commento da The Watcher Post ha ricordato la situazione internazionale oggettivamente difficile, complicata sia dal punto di vista geopolitico sia da quello economico. “Nella manovra il governo ha privilegiato le imprese e le famiglie, con questo non voglio dire che l’innovazione digitale non sia all’attenzione del governo. L’attenzione al momento c’è, compatibilmente con quelle che sono le risorse a disposizione”.